Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia: perché il caso dell’influencer al ministero ora è un guaio per Giorgia Meloni
Il caso di Gennaro Sangiuliano e della non-consulente Maria Rosaria Boccia è un problema anche per Giorgia Meloni. Per la mail ricevuta dal direttore del Parco di Pompei: in copia ci sono funzionari del ministero, come il capo della segreteria tecnica, il consigliere diplomatico. Boccia veniva ospitata al Festival di Polignano a Mare, in quanto “collaboratrice” del ministro. In occasione del festival, “Il libro Possibile”, del 13 luglio. E per la posta elettronica del 5 giugno in cui il direttore del Parco di Pompei, Gabriel Zuchtriegel mette in copia Boccia, la informa del percorso e la fa partecipare al sopralluogo degli scavi archeologici insieme al ministro. Ma non c’è solo questo.
La scorta
Perché, racconta oggi Repubblica, Boccia si sarebbe spostata spesso con la scorta del ministro. Che nel frattempo è stata sostituita: i due agenti hanno cambiato destinazione. E ha ricevuto informazioni sensibili che sulla carta non aveva diritto ad avere. Ovvero proprio quelle che riguardavano l’organizzazione del G7 della cultura a Pompei. Essendoci di mezzo una questione di sicurezza nazionale, quelle notizie non potevano circolare. Per questo adesso Meloni potrebbe chiedere un chiarimento a nome del governo. E la premier viene descritta come molto irritata nei confronti dell’ex direttore del Tg2 che ha voluto lei stessa come responsabile della Cultura. Il Corriere della Sera fa sapere che giovedì 29 agosto si è tenuta a Napoli in prefettura proprio una riunione sull’organizzazione del G7.
Il G7 e l’influencer
Tutti aspettano di conoscere la lista degli invitati alla cena di gala. Mentre da giustificare c’è anche la riunione di Ferragosto. Al vertice avrebbero partecipato una ventina tra funzionarie e funzionari. Ma non Boccia, come dimostrerebbe il sistema di sicurezza. Ma proprio quel giorno l’influencer posta un autoscatto dalla Sala della Crociera del ministero. Proprio quella in cui si teneva la riunione. Anche al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini Sangiuliano era ufficialmente solo. Ma molti presenti hanno visto Boccia accanto al ministro. E ora, dopo le smentite e la controsmentita, la posizione di Sangiuliano si fa sempre più difficile.
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