Manovra, il governo accelera. Freni: «Vale 25 miliardi». Meloni: «No a soldi gettati dalla finestra»

Secondo le anticipazioni del sottosegretario all’Economia l’obiettivo è confermare tutti gli interventi della precedente Legge di bilancio

I preparativi per la Manovra di bilancio fervono anche se per ora il riserbo è di casa tra il ministero dell’Economia e Palazzo Chigi. Si sa solo che il governo intende confermare il taglio del cuneo fiscale e, tra i bonus, quelli destinati alle madri lavoratrici. Sul resto il quadro è tutt’altro che chiaro, sebbene il tempo non sia moltissimo visto che entro il 20 settembre il documento va mandato a Bruxelles che valuterà se rispetta le regole del nuovo patto di stabilità. Oggi la prima cifra ufficiale è stata avanzata dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni, che ha parlato di una manovra dal valore di circa 25 miliardi, in cui si confermano praticamente tutti gli interventi della precedente: «L’impatto della manovra sarà di 25 miliardi come quella di un anno fa», ha detto a 24 Mattino su Radio 24. «Prima della manovra però, sarà licenziato il piano strutturale di bilancio che deve passare dall’approvazione del Consiglio dei Ministri e soprattutto dall’approvazione del Parlamento con un procedimento simile a quello della Nadef e del Def, sarà esaminato e con il sistema delle mozioni, auspicabilmente, sarà approvato».


Giorgia Meloni ai giochi olimpici di Parigi. EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON

Di economia ha parlato anche la premier, Giorgia Meloni: «L’Italia sta crescendo più di altre Nazioni europee. I dati macroeconomici – dal Pil all’occupazione, dall’export agli investimenti – sono positivi e rappresentano un segnale di grande fiducia. Proprio in questi giorni arriva il dato Istat del tasso di disoccupazione più basso dal 2008: 6,5%». E ha ribadito che il suo governo punta ad una politica di rigore: «La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita e non tornerà fin quando ci saremo noi al governo. Tutte le risorse disponibili devono continuare a essere concentrate nel sostegno alle imprese che assumono e che creano posti di lavoro e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie e dei lavoratori».


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