Bombolette incendiarie contro Moussa Sangare: il killer di Sharon Verzeni portato via dal carcere di Bergamo
Moussa Sangare, in cella per l’omicidio di Sharon Verzeni, in queste ore sarà trasferito dal carcere di Bergamo in un’altra struttura. Secondo quanto apprende Ansa il trasferimento è dovuto a ragioni di incolumità poiché il giovane è già stato bersaglio di un lancio di bombolette incendiarie da parte degli altri detenuti nel penitenziario di via Gleno. Al momento non si sa quale sarà la struttura di destinazione, forse non rivelata per ragioni di sicurezza.
«Pentito sì, ma è passato un mese non posso buttarmi giù»
Interrogato questa mattina dal gip nel carcere di Bergamo, alla presenza del pm Emanuele Marchisio e del suo legale Giacomo Maj, Sangare ha detto di aver seppellito il coltello come ricordo. Si è detto «pentito di aver fatto quella cosa lì», ma «purtroppo è capitato, è passato un mese, piangere non posso piangere, non ti puoi buttare giù altrimenti non ti rialzi più», ha aggiunto in rima, sottolineando che in quello che ha fatto «c’era anche una zona di comfort». La sera dopo l’omicidio il 30enne partecipò a una grigliata con degli amici, prima ancora di sbarazzarsi dell’arma del delitto e degli abiti indossati quella notte.
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