In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ESTERIAnimaliNorvegiaRussiaSan PietroburgoVladimir Putin

Hvaldimir: la presunta “balena spia” russa è morta

Hvaldimir balena spia
Hvaldimir balena spia
Il suo nome era un omaggio a Vladimir Putin. Nel 2019 alcuni pescatori l'avevano incontrata con una Gopro legata al corpo e una scritta "attrezzatura di San Pietroburgo"

Il beluga star in Norvegia è stato trovato morto ieri, 1 settembre, nel porto di Stavanger, sud-ovest della Norvegia. Il cetaceo era stato ribattezzato Hvaldimir, un gioco di parole tra “Hval”, balena in norvegese, e “Vladimir”, in riferimento al dittatore russo Vladimir Putin. Questo perché nel 2019 era stato incontrato ad Hammerfest (Artico norvegese) da alcuni pescatori con una telecamera Gopro legata a una cinghia intorno al corpo con la scritta «attrezzatura di San Pietroburgo». Da lì i sospetti che il cetaceo fosse una “balena spia” addestrata dai militari russi a Murmansk.

Il ritrovamento

«Mi si è spezzato il cuore», ha dichiarato all’Ansa il biologo marino Sebastian Strand, chiamato quando è stato rinvenuto il mammifero nel porto di Stavanger. Il biologo, legato alla nonprofit Marine Mind, ha seguito per tutti questi anni Hvaldimir. «È troppo presto per speculare sulla causa della morte», ha spiegato, anche perché la carcassa dell’animale deve essere sottoposta a un’analisi veterinaria per stabilire con certezza le cause del decesso. Il cetaceo sembrava infatti in un buono stato di salute: aveva realizzato un viaggio molto lungo, dal Mar Artico fino alla costa svedese. Era entrato a Göteborg l’estate scorsa nel giorno della festa nazionale in Svezia. «È un ricordo che porterò con me per tutta la vita», ha ricordato Eden Maclachlan, presente quel giorno, «Vedere un mammifero così da vicino è incredibile, e sorprendeva quanto si avvicinasse alle persone e alle barche».

La celebrità

Per questo Hvaldimir era diventato famoso: era socievole e giocava con tutti. «Si è avvicinato subito, era gentile e curioso. Abbiamo iniziato a dargli il cinque e lui ci trainava tirando la corda della barca, come se fosse un cavallo. Era lui a decidere cosa fare!», sottolinea il norvegese Daniel Larsen. Oggi verrà effettuata l’autopsia, nei prossimi giorni verrà quindi rivelata la causa della morte del cetaceo più famoso dei fiordi.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti