Roma, il sergente assenteista restituirà 20mila euro per i certificati medici falsi
Dall’agosto 2020 al marzo 2021 aveva presentato 13 certificati medici firmati da professionisti all’oscuro di tutto. Per questo l’ex sergente “assenteista” Maurizio Malcangi, classe 1972, dovrà restituire al ministero della Difesa 19.945 euro: questa la sentenza della Corte dei Conti. La procura militare l’aveva già condannato a sei mesi di reclusione oltre ad avergli tolto il grado.
Il caso
«Terapia e riposo per ulteriori 20 giorni», si poteva leggere in alcuni certificati medici. Con questo stratagemma Malcangi, sergente maggiore in servizio presso il reggimento interforze di Roma, aveva continuato a guadagnare il suo stipendio in maniera illegale. Nella parentesi di 8 mesi, da agosto 2020 a marzo 2021, Malcangi ha usufruito di alcuni giorni di riposo a casa, dichiarando di essere in convalescenza e continuando a guadagnare il suo stipendio. Il 12 novembre 2020 e il 30 dicembre 2020 l’uomo, in servizio nella caserma Carlo Amione sulla Nomentana che si occupa dei trasporti dello stato maggiore della Difesa, aveva percepito 2.833 euro di stipendio. L’assenza si prolunga dal 16 dicembre all’8 marzo 2021, sempre per malattia e necessità di cure casalinghe.
Uno studio certosino quello del sergente in modo da non perdere un giorno di retribuzione ma neanche le assenze per malattia retribuite dal contratto nazionale. La procura militare si è però accorta del raggiro: tutti certificati presentati erano falsi, i medici hanno disconosciuto le firme apposte sui documenti. Il rinvio a giudizio risale alla scorsa estate, 18 luglio 2023, poi arriva la condanna di reclusione e infine il risarcimento chiesto dalla Corte dei Conti. La somma da restituire doveva essere di 12.945 euro, poi la Corte del Lazio, presieduta da Antonio Ciaramella, ha aumentato l’esborso a 19.425 euro oltre al pagamento delle spese processuali.
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