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Don Coluccia aggredito di nuovo a Roma. Sassi, bottiglie, poi le urla: «Ti ammazziamo». Il prete: «Continuo a lottare per la legalità»

03 Settembre 2024 - 14:00 Alba Romano
L'accoglienza violenta del parroco in prima linea contro spaccio e criminalità al quartiere Quarticciolo. «Situazione grave, ma vado avanti»

Sassi, bottiglie, bastoni. Hanno lanciato di tutto l’altra sera contro Don Antonio Coluccia, il prete che si batte da anni contro lo spaccio e la criminalità nelle periferie di Roma e vive per questo sotto scorta. Una «violenta aggressione mafiosa», quella subita dal prete-coraggio nel quartiere Quarticciolo, dove era arrivato per una visita pastorale. Gli hanno urlato di tutto: «Sei un Buscetta» (il celebre pentito di mafia che contribuì a smascherare Cosa Nostra). E ancora: «Hai le ore contate, ti ammazziamo». Immediato l’intervento del servizio di scorta, che ha messo in sicurezza Don Coluccia. Il quale, comunque, non si scoraggia: «Tornerò, io mi sono reso disponibile per offrire un servizio alla città. Una città che si commuove, ma non si muove. Continuerò sempre a lottare per la legalità per i cittadini onesti che abitano in questo quartiere». Non sottovaluta la gravità di quanto accaduta, il prete, ma ha la risposta pronta alla sfida: «Quando mi dicevano “Sei un Buscetta” rispondevo che la differenza tra me e loro è che ci sono, non mi nascondo. Mi ero fermato a parlare con alcuni ragazzi, poi è successo quello che è successo. Qui è una situazione grave. I lotti sono militarizzati». Ma, ha detto ancora Don Coluccia a Roma Today, «il mio compito è sensibilizzare i territori dove regnano droga, abbandono, degrado».

I precedenti e la solidarietà

Non è la prima volta che Don Coluccia subisce aggressioni o minacce. Ad agosto del 2023 un 28enne tentò di investirlo con un motorino a Tor Bella Monaca: fu poi arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Lo scorso inverno, nello stesso quartiere, qualcuno diede fuoco a dei cassonetti a poche decine di metri dal luogo in cui era atteso il prete. Diffusasi la notizia, è arrivata la solidarietà delle istituzioni. «Sono certa che Don Coluccia non si farà intimidire ma anzi moltiplicherà gli sforzi per restituire dignità e speranza ai tanti cittadini perbene che vivono nel quartiere», ha detto l’assessora al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale, agli Enti locali e all’Università della Regione Lazio Luisa Regimenti, esprimendo piena solidarietà al prete e sottolineando come «l’azione di Don Coluccia e di tutti coloro che lottano contro lo strapotere delle organizzazioni criminali che gestiscono lo spaccio è fondamentale».

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