Israele elimina il comandante di Hamas simbolo del 7 ottobre: uccise un padre di fronte ai figli, poi si scolò una Coca Cola dal frigo

Ahmed Wadiyya ucciso in un raid su Gaza: guidò l’assalto al villaggio di Netiv Ha’asara finito col massacro di 21 persone

L’esercito israeliano ha annunciato stamattina di avere ucciso in un raid il comandante delle forze d’élite Nukhba di Hamas divenuto tristemente famoso il 7 ottobre per le macabre scene che ne ripresero le gesta nel corso dell’assalto al villaggio di Netiv Ha’asara. Ahmed Wadiyya guidò quell’operazione con gelida crudeltà. «Sbarcato» sul moshav in parapendio, “supervisionò” il massacro di 21 residenti e il rapimento di un uno di loro. Nella casa di un pompiere, Gil Taasa, si occupò personalmente dell’uccione di fronte ai due figli del capofamiglia, vincendo la sua resistenza con una granata. Poi celebrò il compiuto omicidio aprendo il frigo della cucina e scolandosi una Coca Cola. Uno dei tanti atroci crimini commessi da Hamas nelle ore in cui i suoi miliziani spadroneggiarono nel Sud di Israele 11 mesi fa. Wadiyya è stato ucciso in un attacco aereo in cui sono morti 8membri di Hamas nei pressi dell’ospedale al-Ahli di Gaza City, ha fatto sapere l’Idf.


L’ultimo sacrificio del pompiere Taasa

Gil Taasa, pompiere di 46 anni che lavorava nella stazione di Ashkelon, la mattina del 7 ottobre era a casa con i suoi due figli più piccoli, Koren, 12 anni, e Shay, 8 anni. Il più grande, Or, di 17 anni, era uscito la mattina presto per andare a pesca con gli amici sulla spiaggia di Zikim, e lì fu assassinato dai terroristi. Taasa reagì all’assalto dei miliziani, sparando tutti i proiettili che aveva in canna nella sua arma. Poi si barricò con i figli nella stanza-rifugio della casa. Wadiyya era preparato anche a quest’evenienza e lanciò verso la famiglia terrorizzata nel rifugio una granata. A quel punto, come raccontò poi il ragazzino 12enne, il padre si gettò sulla granata, sacrificandosi per salvare i due figli. «Papà ha deciso di salvarci ed è saltato sulla granata… C’è stata un’esplosione, ho visto del fumo, all’improvviso eravamo coperti di sangue», raccontò il ragazzino alla tv israeliana Kan, aggiungendo che i terroristi verificarono che Taasa fosse effettivamente morto, poi il comandante della squadra di Hamas aprì il frigo, scolò una lattina d Coca Cola e se ne andò.


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