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Maria Rosaria Boccia presidente della «Milano Fashion Week»? Arriva la diffida: altra grana per la presunta consulente di Sangiuliano

03 Settembre 2024 - 14:39 Giovanni Ruggiero
Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano
Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano
La presunta consulente del ministro Gennaro Sangiuliano si presenta sui social con un titolo che pare non le abbia dato nessuno. Di certo non ne sanno nulla i titolari del marchio «Milano fashion week»

Sul suo profilo Instagram, Maria Rosaria Boccia si presenta come «Presidente Fashion Week Milano Moda». Un titolo che l’influencer e imprenditrice di Pompei sembra essersi data praticamente da sola e che campeggia anche sul suo profilo Linkedin. Dopo che il ministero della Cultura aveva negato il suo ruolo da consigliera di Gennaro Sangiuliano, così come ha fatto poi lo stesso ministro da lei pure smentito, arriva la diffida dalla Camera della moda di Milano, che proprio del marchio «Milano Fashion Week» è proprietaria.

La diffida della Camera della Moda

A Milano il presidente della Camera della moda, Carlo Capasa, era impegnato a presentare la prossima Settimana della moda. E qualcuno gli ha fatto notare quello strano titolo che campeggia sul profilo Instagram di Boccia. A Capasa era stato fatto notare, dopo l’esplosione delle polemiche sul caso di Boccia e il suo ruolo opaco con il ministero della Cultura. Al punto che la Camera della Moda si sarebbe già attivata: «Abbiamo inviato una diffida in quanto il marchio Milano Fashion Week è della Camera della moda da sempre e non può essere usato da nessun altro». L’augurio di Capasa è «presto scompaia quella dicitura dai social di questa signora».

Così si presenta su Instagram Maria Rosaria Boccia

Le collaborazioni con le università

E chissà che non sia l’inizio di una lunga serie, visto che Boccia sul suo profilo LinkedIn ne elenca tanti altri di titoli e collaborazioni. Boccia dice di aver un incarico di docenza in Scienze della Comunicazione e Media digitali alla Federico II di Napoli. A maggio avrebbe avuto un altro incarico all’Università «Luigi Vanvitelli», dove avrebbe insegnato Pianificazione della Comunicazione e marketing tra etica e deontologia.

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