Ucraina, due missili russi su Potlava: decine di morti e oltre 200 feriti. Zelensky: «Ci servono sistemi di difesa aerea» – I video

Il presidente ucraino spiega che sono stati colpiti un istituto scolastico, un ospedale e l’istituto di telecomunicazioni

Due missili balistici russi hanno colpiti la città di Poltava, nell’omonimo Oblast ucraino, a ovest di Kharkiv. Il presidente Zelensky ha diffuso un video in cui ha condiviso le prime informazioni sull’attacco: «Due missili balistici hanno colpito Poltava finendo su un istituto scolastico e sul vicino ospedale. Uno degli edifici dell’Istituto delle Comunicazioni è stato parzialmente distrutto. La gente si è ritrovata sotto le macerie. Più di 180 persone sono rimaste ferite. Sfortunatamente molti sono morti, al momento 41». Poco più tardi, la moglie del presidente ucraino ha aggiornato al rialzo il bilancio delle vittime: «Si sa già di 47 morti e 206 feriti, è una tragedia per tutto il Paese». L’allarme anti-aereo sarebbe suonato a poca distanza dall’arrivo dei missili, non dando il tempo alle persone di trovare rifugio. Secondo il Ministero dell’Istruzione, uno degli edifici dell’istituto è stato parzialmente distrutto e molte persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie. Almeno 25 persone sono state tratte in salvo, 11 delle quali estratte dalle macerie. Nel suo messaggio, Zelensky ha accusato la feccia russa dell’attacco, chiedendo poi uno sforzo agli alleati di Kiev: «Continuiamo a dire a chiunque nel mondo abbia il potere di fermare questo terrore: i sistemi di difesa aerea e i missili sono necessari in Ucraina, non in un magazzino da qualche parte. Gli attacchi a lungo raggio che possono proteggerci dal terrore russo sono necessari ora, non in un secondo momento. Sfortunatamente, ogni giorno di ritardo significa perdita di vite umane». In seguito all’attacco, sono stati dichiarati tre giorni di lutto nella città, situata a circa 130 km a sud-ovest di Kharkiv. «Una giornata terribile per Poltava», ha scritto su Telegram il governatore della regione ucraina di Poltava, Philip Pronin, invitando i cittadini a donare il sangue per far fronte all’emergenza.


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