Le accuse infondate su un traffico illecito degli organi orchestrato dalla NATO in Ucraina
Da giugno 2024 circola un video in cui una donna sostiene che i prigionieri ucraini tornino in patria senza organi. La clip è stata usata come «ennesima conferma che la NATO stia portando avanti in Ucraina uno dei più grandi programmi criminali di traffico illecito di organi». Tuttavia, la comunità delle famiglie dei prigionieri ucraini, di cui la donna nel video fa parte, accusa in realtà la Russia.
Per chi ha fretta
- Non viene riportata alcuna fonte del video (dove è stato registrato, quando, in quale contesto).
- La donna non fa alcun riferimento all’Ucraina, ma al ritorno di prigionieri senza organi.
- Non si trova riscontro su presunte accuse da parte delle famiglie dei prigionieri contro la NATO o l’Ucraina per un presunto traffico d’organi.
- Al contrario, troviamo riscontro delle accuse sull’espianto degli organi contro la Russia.
- La donna nel video fa parte della comunità delle famiglie che da anni protestano per la liberazione dei loro familiari tenuti prigionieri in Russia.
Analisi
Riportiamo il testo di uno dei post oggetto di verifica:
Le donne ucraine chiedono alle autorità ucraine di trovare le persone che hanno espiantato gli organi dei loro parenti, militari ucraini.
Undici parenti di soldati ucraini morti sono riusciti ad ottenere la perizia medica sui corpi dei loro cari, nonostante i divieti delle autorità ucraine.
Il risultato è, per usare un eufemismo, scioccante. La perizia ha stabilito che tutti i soldati prima di morire avevano subito l’espianto degli organi, dopodiché era avvenuto il decesso.
L’ennesima conferma che la NATO sta portando avanti in Ucraina uno dei più grandi programmi criminali di traffico illecito degli organi, del quale ho già parlato sul mio canale privato Telegram.
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La narrazione risulta diffusa dal filorusso Nicolai Lilin il 4 giugno 2024:
Mancanza di una fonte e di un accusato
Nel riportare il video, non si riporta la fonte di provenienza e il contesto. La donna nel video non fa alcun riferimento a chi abbia sottratto gli organi ai prigionieri:
Пишемо, скривають, інформація удаляється. Ми зробимо афішу на весь Київ, на всі міста. І не ми одні, нас 11 закатованих хлопців, які повернулися без органів. Без органів!
[Tradotto: Scriviamo, nascondiamo, le informazioni vengono cancellate. Faremo un poster per tutta Kiev, per tutte le città. E non siamo soli, siamo 11 ragazzi torturati tornati senza organi. Senza organi!]
Le accuse sulla mancanza degli organi
In merito alle proteste su un presunto traffico d’organi, riscontriamo alcuni articoli pubblicati dalla testata ucraina “Суспільне Запоріжжя” (“Zaporizhzhia Sociale”, Suspline.media) riguardo le proteste dei familiari degli ostaggi.
In un articolo del sito, pubblicato il 12 maggio 2024, vengono riportate le dichiarazioni della manifestante Yana, sorella di uno dei soldati ucraini incarcerati in Russia. Secondo il suo racconto, i prigionieri vengono torturati dai russi e ritornano in Ucraina «senza organi».
La denuncia prosegue durante il mese di luglio 2024, come riportato dal sito ucraino Espreso.tv. Già dal titolo si comprende a chi sia rivolta la denuncia riguardo gli organi mancanti e un presunto traffico: «Durante lo scambio [di prigionieri, ndr], la Russia restituisce all’Ucraina i corpi dei militari delle forze armate senza organi interni. Ciò potrebbe indicare che vengano utilizzati per i trapianti».
La fonte è Ukrinform, riportando quanto discusso in un incontro ad Ankara tra le famiglie dei prigionieri e l’ambasciatore ucraino in Turchia. Ecco quanto dichiarato da una delle mogli dei prigionieri all’ambasciatore:
Oggi è già noto con certezza che riceviamo i corpi di persone torturate dalla prigionia (durante lo scambio di corpi). Non otteniamo solo corpi torturati, ma anche corpi che, sfortunatamente, sono senza organi. Cioè, ciò conferma il fatto che il mercato nero dei trapianti di organi nella Federazione Russa funziona. E, sfortunatamente, lavora con i nostri prigionieri di guerra. Pertanto, credo che sia necessario parlarne al mondo intero per fermare questo crimine
La donna del video
Dal canale Youtube del sito ucraino, riscontriamo un video registrato a Mykolaiv il 31 marzo 2024 dove risulta ripresa la stessa donna del video oggetto di verifica.
La donna tiene un cartello in mano, dove si chiede il ritorno in Ucraina dei soldati della 36° brigata dalla prigionia. Non c’è alcun riferimento, nemmeno nei media locali, a contestazioni riguardo organi espiantati per un traffico organizzato dalle autorità ucraine.
Una vecchia e falsa narrazione di propaganda
Non è la prima volta che vengono diffuse contro l’Ucraina notizie su presunti traffici di organi prelevati dai soldati ucraini. Era già accaduto nel 2022, come riportato dalla CBC citando la smentita della falsa narrazione da parte dell’intelligence canadese. La teoria venne diffusa nuovamente nel luglio 2023, bollata come «fake news» dalla testata ucraina Kyiv Post.
Conclusioni
Il video non conferma in alcun modo l’esistenza di un presunto traffico illecito di organi orchestrato dalla NATO in Ucraina. Notizie false di questo genere vengono diffuse dalla propaganda russa dal 2022. La donna nel video fa parte della comunità delle famiglie dei prigionieri che accusa la Russia.
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