Maria Rosaria Boccia e la telefonata a Sangiuliano, giallo durante il faccia a faccia con Meloni: «Smetti di storpiare la realtà, ti stimo e ti voglio bene»
Si rivolge direttamente a Gennaro Sangiuliano la sua presunta collaboratrice Maria Rosa Boccia, che sui social rivela di aver telefonato al ministro nel pomeriggio di ieri 3 settembre. Nelle sue storie su Instagram, l’imprenditrice di Pompei scrive: «Te l’ho detto ieri pomeriggio al telefono e te lo ripeto stamattina: sono pronta ad applaudirti se la smetti di storpiare la realtà per coprire gente che non merita i tuoi sani valori: lealtà, rispetto, responsabilità».
Il giallo della telefonata
Non è chiaro se Boccia abbia telefonato a Sangiuliano prima che il ministro fosse ricevuto da Giorgia Meloni a palazzo Chigi. Oppure dopo, mentre veniva diffusa la nota del Mic. O addirittura durante il colloquio, quindi alla presenza della stessa premier. Un faccia a faccia di un’ora e mezza in cui il ministro avrebbe assicurato ancora una volta che per Boccia non sarebbe stato speso un solo euro pubblico per i vari viaggi istituzionali in cui appare con lui sui social della stessa imprenditrice. In quella stessa occasione, Sangiuliano avrebbe anche detto di aver interrotto la collaborazione con Boccia dopo che il loro rapporto era diventato «un fatto privato».
I biglietti pagati dal ministero
Versione smentita nella notte proprio da Boccia, che ha pubblicato le email ricevute dal ministero. In allegato si vedono i pdf con le carte d’imbarco, lasciando intendere che i costi dei suoi spostamenti siano stati coperti dal Mic.
L’avvertimento di Boccia a Sangiuliano
Boccia poi continua nella storia su Instagram con una sorta di avvertimento a Sangiuliano: «Gradirei non leggere più dichiarazioni inesatte da una persona che stimo e voglio bene». Il riferimento sarebbe alla breve nota diffusa poi da Sangiuliano dopo il colloquio con Meloni, dove il ministro ha insistito nel dire che «mai un euro del ministero, neanche un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia». Sangiuliano aveva poi ribadito che Boccia non aveva mai ricevuto «documenti di natura riservata» relativi all’organizzazione del G7 Cultura a Pompei. Tutto puntualmente smentito da Boccia.
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