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Napoli, la cocaina pagata con il Pos e il reddito di cittadinanza: clan sgominato

04 Settembre 2024 - 10:07 Ugo Milano
Tra le vittime del racket anche un insegnante e alcuni farmacisti

La cocaina veniva acquistata tramite Pos e la card del reddito di cittadinanza. I carabinieri di Casera hanno scoperto che il clan Picca-Di Martino utilizzava questa modalità con gli assuntori sparsi tra i comuni di Napoli e Caserta. L’organizzazione, come scrive il Corriere, è stata sgominata dai militari e dalla Dda, direzione distrettuale antimafia, con 42 misure cautelari. Di cui 32 in carcere, 3 ai domiciliari e 7 divieti di dimora in Campania. Ai soggetti vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, traffico e spaccio di stupefacenti, autoriciclaggio, riciclaggio, intestazione fittizia di beni e detenzione di armi.

Lo spaccio

Gli investigatori sono riusciti a risalire alle modalità di spaccio sfruttata. I militari hanno sequestrato il dispositivo utilizzato da uno spacciatore che insieme alla compagna di origine romena vendeva cocaina a domicilio utilizzando una Jeep Renegade. Veniva anche utilizzata la partita Iva di un negozio di abbigliamento riconducibile all’uomo. Lo spaccio, dove erano coinvolti due gruppi criminali, avveniva anche davanti ai figli minori. Gli acquisti venivano fatti apparire come compere di indumenti e a chi non pagava venivano sequestrati patente e documenti.

I capi del clan

Capi del clan sono Aldo Picca, 67 anni, e Nicola Di Martino, 54 anni. Picca è uscito di prigione nel 2023 e ha subito messo su una nuova organizzazione criminale per operare nell’Aversano tra Carinaro e Teverola, vicino alla città metropolitana di Napoli. Nel business di Picca non c’era solo spaccio ma anche estorsioni. Utilizzate, come ha spiegato il procuratore Nicola Gratteri, per marchiare il territorio «come fa il cane con la sua pipì». Vittime anche commercianti e professionisti che erano poco collaborativi e per questo venivano intimoriti. Tra questi farmacisti e un insegnante che aveva preso un affitto un terreno dove il clan voleva costruire un inceneritore.

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