Il presidente Iba Kremlev premiato da Putin: è il nuovo proprietario della più grande concessionaria russa
Umar Kremlev, presidente russo dell’International Boxing Association (Iba), è il nuovo proprietario della Rolf Holding. La più grande rivenditrice di automobili del Paese passa così nelle mani di una delle persone più discusse di Parigi 2024, nonché uno degli oligarchi fedelissimi di Vladimir Putin.
Il voto di fiducia di Putin
Le concessionarie sono 51, tre i parchi d’auto suddivisi tra Mosca e San Pietroburgo. Ecco l’impero automobilistico di cui Kremlev prende il controllo. A riferirlo per prima la testata economica russa Vedomosti, secondo cui nel 2022 Rolf ha registrato un fatturato di circa 2,43 miliardi di euro (243 miliardi di rubli di quell’anno). Il predominio nel settore auto ha fatto gola a Putin. Nel dicembre del 2023 con un decreto ad hoc il presidente russo ha trasferito Rolf, fino a quel momento di proprietà della compagnia petrolifera cipriota Delance Ltd, sotto la gestione temporanea di Mosca.
Contro Imane Khelif
L’oligarca 40enne è celebre per essere stato uno dei protagonisti del caso Imane Khelif, medaglia d’oro nella boxe femminile alle ultime Olimpiadi. In qualità di presidente dell’Iba, si era schierato apertamente contro l’atleta algerina definendola parte di «un certo numero di atleti che fingevano di essere donne». In aperto conflitto con il Comitato Internazionale Olimpico (Cio) – da cui la Iba si è separata nel 2019 – aveva fortemente sostenuto l’atleta italiana Angela Carini, che si era ritirata dopo pochi secondi dall’incontro proprio contro Khelif. Una linea che solo due giorni fa è stata confermata da Vladimir Putin in un discorso di fronte ad alcuni giovani studenti. «Ogni uomo – ha detto il presidente russo – può dichiararsi donna e competere in ogni tipo di sport, privando le donne della possibilità di vincere». E poi il riferimento diretto al caso Khelif-Carini: «Una persona che si era dichiarata donna ha messo al tappeto una vera donna».
Il premio rifiutato
Per volontà di Kremlev in persona, l’International Boxing Association aveva offerto a Carini e al suo team il premio riservato alle medaglie d’oro olimpiche: 100mila dollari. Di questi la metà doveva andare alla pugile, 25mila al suo allenatore e altrettanti alla Federazione pugilistica italiana (Fpi). Il denaro è stato rifiutato sia da Angela Carini che dalla Federboxe, da poco parte del World Boxing rivale diretta di Iba. Il rifiuto non era stato preso benissimo dal Cremlino. «È un peccato», aveva detto il portavoce Dmitry Peskov, «che il movimento olimpico internazionale si stia notevolmente svalutando. E che diventi vittima di questi fenomeni pseudo-liberali, che rasentano talvolta la perversione».
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