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Per vedere la Fontana di Trevi ci vorrà il biglietto, l’idea che piace al Comune di Roma: la stretta contro i b&b abusivi

04 Settembre 2024 - 12:10 Ugo Milano
Fontana di Trevi
Fontana di Trevi
L'assessore al Turismo Onorato: «Vorremmo porre un freno per tutelare il patrimonio storico-artistico»

Anche Roma studia delle soluzioni all’overtourism, il fenomeno del sovraffollamento turistico che ha impatti negativi sui luoghi preferiti dai vacanzieri. Non si arriverà alle pistole d’acqua contro i turisti come a Barcellona, ma è allo studio del Comune una soluzione simile al numero chiuso portato avanti da Venezia. A essere contingentato, in determinate circostanze e in certi giorni, sarebbe però l’accesso alla Fontana di Trevi, uno dei monumenti più amato e fotografato dai turisti. Ma l’assessore al Turismo Alessandro Onorato vorrebbe intervenire anche sul boom dei b&b: «Vorremmo porre un freno per tutelare il patrimonio storico-artistico», spiega al Corriere.

La prenotazione per accedere alla Fontana di Trevi

«Sarei per studiare un nuovo accesso, contingentato e a tempo, con un sistema di prenotazione: gratuita per i romani e a pagamento, con un euro simbolico, per i turisti», questa è l’idea di Onorato per monitorare l’accesso alla Fontana di Trevi. Un modo per diluire il flusso di turisti e al contempo evitare il consumo di cibi e bevande, contro alla norma anti bivacchi, in un luogo che «merita rispetto».

Il freno alle strutture extralberghiere

Dal 2018 a oggi anche a Roma c’è stato un boom di strutture di extralberghiere: si è passati dalle 17mila alle 30mila autorizzate dal Comune. L’assessore poi si lascia sfuggire la sua perplessità nei confronti del Codice identificativo nazionale per gli affitti brevi (Cin): «È un provvedimento non risolutivo, i requisiti necessari sono meno stringenti rispetto a quelli comunali. Ci saranno strutture abusive che non soddisfano i nostri criteri di agibilità, ma che avranno il Cin». Un rischio che sarà tutto a carico dei turisti che saranno costretti a soggiornare in box e cantine «riadattati con un danno enorme all’immagine della nostra città». Sorge quindi la richiesta al governo di avere più autonomia per evitare che i centri cittadini si spopolino e che le botteghe di vicinato chiudano. Infatti, il Comune non ha al momento la possibilità di bloccare b&b e case vacanze: «Possiamo limitare il numero di ristoranti e friggitorie, ma non possiamo impedire l’apertura di strutture extralberghiere», spiega Onorato. Quindi la richiesta: «Vorremmo porre un freno, magari per due o tre anni, nel sito Unesco per salvaguardare il patrimonio storico-artistico, la qualità del commercio e il diritto alla residenzialità».

I provvedimenti contro gli abusivi

Intanto, va avanti la stretta contro gli abusivi annunciata dal comandante dei vigili Mario De Sciavis. Sono oltre 10mila negli ultimi due anni, molti di più rispetto al decennio precedente, coloro che sono stati beccati a ospitare villeggianti ma senza le carte in regola. Nel frattempo, il Comune punta a promuovere soluzioni per un pubblico con capacità di spesa medio-alta: «Nel 2022 Roma aveva un terzo dei posti letto in alberghi 5 stelle lusso, tra tre anni invece avrà il 30% in più». Il 2023 per la capitale è stato un anno record: 50 milioni di presenze, con permanenza media di quattro giorni. «Mai nella storia del turismo romano si era arrivati a numeri del genere, al massimo il soggiorno medio era di due-tre giorni», conclude Onorato.

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