Strage di Paderno Dugnano, l’avvocato del 17enne: «Non era in sé, ha agito d’impulso: ora lo capisce». Il pianto a dirotto quando parla delle coltellate

Il ragazzo rinchiuso al Beccaria di Milano da domenica scorsa ha chiesto di incontrare i nonni. E di avere alcuni libri di scuola

«Io non ho riflettuto, perché se avessi riflettuto non lo avrei fatto. Ho agito di impulso», ha detto oggi 4 settembre al suo avvocato il 17enne in carcere al Beccaria di Milano per la strage della sua famiglia a Paderno Dugnano. L’avvocato Amedeo Rizza che ha incontrato il ragazzo ha spiegato quanto il 17enne sia «dispiaciuto non per sé, perché sa che dovrà affrontare una situazione carceraria, ma per le vite che non ci son più, perché adesso lo capisce».


«Non era in sé»

Dai primi riscontri del medico legale è emerso che il ragazzo ha inferto in tutto 68 coltellate sui corpi di suo padre, sua madre e suo fratello. L’avvocato è sempre più convinto che il 17enne «non si è reso conto. Son tante, sì. Anche quello potrebbe rappresentare il fatto che non era in sé. Dipende da come si legge la questione». Alla ricerca di maggiore chiarezza, la difesa nominerà a breve un consulente perché «solo un medico ci potrà dire se questo disagio sia in realtà un disturbo più grave». Sul movente non c’è ancora una risposta, spiega l’avvocato nessuna «spiegazione plausibile» al gesto del ragazzo, sempre che «ce ne fosse mai una».


Il pianto a dirotto

Il 17enne fa ancora fatica a ricostruire che cosa sia successo nella notte tra sabato e domenica scorsa nella sua casa a Paderno Dugnano. Il suo avvocato spiega che ripercorrere i momenti salienti di quello che è accaduto «lo turba». Il ragazzo «alterna un racconto apparentemente tranquillo a momento di pianto a dirotto. Il pensiero di quello che ha fatto comporta uno stato d’animo molto agitato e provato».

L’incontro in carcere

Quello di oggi 4 settembre è stato un incontro molto rapido, in cui l’avvocato Rizza ha spiegato al 17enne «come funziona l’udienza di convalida di domani, l’atto più importante di questa fase pre cautelare». Ha chiesto ancora dei famigliari, che al momento sono i nonni e sua zia. E chiede quando potrà incontrarli.

I libri

Il 17enne ha chiesto poi al suo legale di portagli alcuni libri scolastici: «Sta leggendo quelli della biblioteca, è un ragazzo che legge molto e mi ha chiesto anche i libri della scuola. Oggi gliene ho portato uno».

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