Boccia Gate, la voce rotta del ministro Sangiuliano al Tg1: «Avevamo una relazione. Chiedo scusa a mia moglie e alla premier Meloni» – Il video

«Ho presentato le dimissioni ma sono state respinte», spiega il ministro in una lunga intervista. L’audio sullo stracciamento della nomina: «Potrebbe esser mia moglie». E infine: «Io su questo terreno non sono ricattabile»

«La prima persona a cui devo chiedere scusa – afferma commosso – è mia moglie. Poi devo chiedere scusa a Giorgia Meloni per l’imbarazzo creato e ai miei collaboratori». Questa la linea del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ribadita al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, sul caso Boccia. Lo ammette con la voce rotta, precisando che mai un euro del ministero è stato speso per la mancata consulente.


Tutti i viaggi con Sangiuliano e lei venivano pagati personalmente dal ministro, dal suo conto personale. E Sangiuliano ammette che tra lui e Boccia c’era anche qualcos’altro: «Mi pesa parlare di questo. È un rapporto personale affettivo, di tipo personale». E ribadisce: «Io su questo terreno non sono ricattabile, perché in una funzione pubblica sei ricattabile se hai usato impropriamente il denaro pubblico e io ho dimostrato che su questo terreno non sono ricattabile». Una linea quella del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ripetuta nella lettera a La Stampa e ribadita nel faccia a faccia di un’ora e mezza con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, nella vicenda che tiene banco da giorni. Sangiuliano ha scelto il primo canale per replicare al caso dell’imprenditrice di Pompei che sostiene di essere stata nominata consulente del ministero della Cultura, mentre il ministro ammette solo di aver pensato di darle un incarico a titolo gratuito, per poi ripensarci. E precisa che ieri aveva presentato le sue dimissioni alla premier Meloni ma lei le ha respinte. L’intervista integrale, di 15 minuti, è stata diffusa alla fine dell’edizione serale del Tg.

Come è nato il rapporto tra Sangiuliano e Boccia

Sangiuliano racconta che Boccia le è stata presentata, a maggio, a Napoli e poi nata un’amicizia personale, dove aveva riscontrato alcune doti organizzative di lei. Così ha pensato di nominarla, a titolo gratuito, per i grandi eventi. Ma poi, spiega, quel rapporto è sfociato in altro: un rapporto affettivo. Ma i capi gabinetto gli hanno consigliato di non proseguire con la nomina e interrompere una «situazione di potenzialità di conflitto d’interesse». Sangiuliano mostra a Chiocci una mail inviata ai suoi collaboratori sottolineando che è stato lui a invitare loro a non proseguire con l’iter.

L’audio Whatsapp: «Forse era mia moglie»

Sangiuliano precisa che non ha fatto dei favoritismi a Boccia: assolutamente, «se favorire è andare a pranzo con una persona pagando di tasca propria», chiosa. E racconta: «Lei sarà venuta al ministero 4,5 volte non di più». Infine chiarisce anche l’audio Whatsapp diffuso da lei, dove una voce femminile le diceva di stracciare quella nomina: «Quanto alla voce io ricordo che ho avuto una discussione con mia moglie, dove lei mi diceva di interrompere ogni rapporto. Forse l’informazione è stata carpita e la voce potrebbe esser la sua».

Boccia e il G7

Sulla questione sicurezza e G7 precisa che Boccia non ha partecipato a nessun incontro delicato sul vertice. «Non ho partecipato nemmeno io ai vertici del G7, è stata al ministero e quella volta solo interloquì con un consigliere su aspetti marginali, tipo il menù per la cena o l’opportunità di fare qualche gadget turistico agli ospiti», ha spiegato il ministro. Boccia, assicura, non ha mai avuto in mano documenti riservati sul G7. I documenti postati dalla donna spiega erano stati anche diffusi anche da Repubblica. Insomma, secondo Sangiuliano nessuna falla della sicurezza.

L’incubo di altre chat. «Mia moglie è la persona più importante della mia vita»

Sicuramente potrebbero uscire le «chat di tipo affettivo». Spiega che quando ha scoperto che Boccia registrava alla Camera «a un certo punto sì, è stato uno dei motivi per cui ho voluto interrompere. Non sono mai stato un complottista, anche se alcuni dettagli che emergono in queste ore ovviamente mi spingono a riflettere…». Sta dicendo che c’è una regia dietro? «Questo al momento lo escludo categoricamente», replica il ministro della cultura che ribadisce «non sono ricattabile». Teme l’apertura di un’inchiesta? «Mi sembra strano che qualcuno apra un’inchiesta su relazioni personali, non vedo profili giuridici». E allora perché lei ribatte? «Ma io posso comprendere la delusione sentimentale – spiega il ministro – anche perché ho più volte ribadito, nell’ultima fase che non intendevo lasciare mia moglie che per me è la persona più importante della mia vita. Oppure la delusione per la mia mancata nomina». Ha chiamato Boccia, dopo la rottura dell’8 agosto, ammette: per dirle che doveva esser precisa.

La replica di Maria Rosaria Boccia

Prima i pop corn, come al cinema, poi i primi dubbi: Maria Rosaria Boccia ha atteso davanti alla tv l’intervista del ministro della Cultura, pubblicando sui social la sua attesa. Tutto arriva per chi sa aspettare, ha scritto, «spero di no dover smentire ancora, un bugiardo recidivo in Parlamento non sarebbe sicuramente gradito». Secondo l’imprenditrice di Pompei, Sangiuliano deve chiarire «perché è stata strappata la nomina» e perché «nelle due dichiarazioni al quotidiano La Stampa è stata storpiata la realtà». Pochi minuti dopo, Boccia respinge la versione del ministro e insinua: «Iniziamo a dire bugie. “Su questo terreno non sono ricattabile”…».

La replica di Maria Rosaria Boccia all’intervista del ministro Sangiuliano al Tg1

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