Caso Sangiuliano, Boccia punta il dito contro un’«altra persona»: «Io ingannata da chi occupa i palazzi di potere»

«Il potere ha spinto il Ministro alle dimissioni per poi respingerle, all’interno di una strategia cinica volta a tenere in ostaggio la cultura italiana in un momento di visibilità internazionale», ha scritto su Instagram l’imprenditrice

Arrivano puntuali le parole di Maria Rosaria Boccia dopo la confessione del ministro Sangiuliano al Tg1 di mercoledì 4 settembre. E l’imprenditrice affida ancora una volta a Instagram la sua reazione dopo l’intervento del suo ex amante: «Durante questa vicenda, ho inizialmente mantenuto il silenzio stampa per rispetto delle istituzioni – scrive Boccia -. Ho scelto di parlare solo quando il vaso delle menzogne era ormai colmo, limitandomi a contestare le falsità per difendere la verità. Oggi vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo. In questo contesto, il potere ha spinto il Ministro alle dimissioni per poi respingerle, all’interno di una strategia cinica volta a tenere in ostaggio la cultura italiana in un momento di visibilità internazionale. Non sono io a esercitare ricatti o pressioni; altri hanno sfruttato con mentalità meschina una vicenda umana che sta avendo ripercussioni dolorose su di me. Sto difendendo la mia dignità e il mio modo di essere donna. Sono stata ingannata, ma non permetterò che la mia storia venga strumentalizzata dal cinismo, dall’arroganza e dal capriccio di un potere tirannico. La stampa mi ha definita in molti modi: influencer, accompagnatrice, sartina, “una che si vuole accreditare”, millantatrice, la Anna Delvey della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, e “un amore culturale”. Ma chi ha davvero fatto gossip: io, lui, o “l’altra persona”, sfruttando un momento strategico per il Paese?»


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