La verità di Maria Rosaria Boccia: «I viaggi me li pagava tutti il ministero. Sangiuliano? Qualcuno lo sta ricattando»
«Il ministro Sangiuliano è sotto ricatto». Lo dice senza tema di smentita Mara Rosaria Boccia, la misteriosa imprenditrice-influencer entrata nelle grazie dei ministro negli scorsi mesi, fino a diventarne (quasi) consulente, prima dell’amara rottura. Che ora, all’indomani dell’intervista di Sangiuliano al Tg1, risponde raccontando la “sua” verità sulla vicenda in un’intervista al quotidiano La Stampa. Che ne anticipa alcuni primi estratti. «Ci siamo conosciuti il 5 agosto» dello scorso anno, racconta Boccia a Federico Monga, in occasione della «presentazione della candidatura della cucina italiana a patrimonio mondiale Unesco». Presto ne doveva nascere una frequentazione via via più intensa. Anche sentimentale? «Questo dovrebbe chiarirlo lui», risponde Boccia sorniona. Di certo di tipo professionale, anche se sui generis. «Lo accompagnavo da consigliera per i grandi eventi», conferma orgogliosa l’imprenditrice. Pur consapevole che l’iter per formalizzare quella nomina non è mai arrivato a destinazione finale. Perché? «Deve rispondere l’istituzione», anche in questo caso.
I viaggi col ministro e i ricatti
Ma è sul nodo politico (e giudiziario?) più delicato che Boccia sfodera la sua contro-storia. Quello delle trasferte a fianco del ministro in missioni varie negli ultimi mesi. Chi le pagò? Ieri, carte alla mano, Sangiuliano ha spergiurato – come fatto la sera prima al cospetto di Giorgia Meloni – che «mai un euro pubblico è stato speso» per finanziare gli spostamenti dell’improvvisata consigliera. Per Boccia è vero l’opposto: «Ho sempre saputo che pagava il ministero, come possono evidenziare le mail che ho ricevuto dal capo segreteria, che organizzava tutti i viaggi». D’altra parte di viaggi con l’ex direttore del Tg2 ne ha fatti tanti, mica solo in aereo: anche in auto blu. «Ero sempre con il ministro, non in trasferte brevi ma sempre in trasferte lunghe». Insomma, per Boccia, «il ministro ha divulgato informazioni non corrette». Ma chi sarebbe, dunque, a tenerlo al momento sotto scacco? Non certo lei, spiega. «Ci sono alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto», è la pesante insinuazione.
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