L’improvvisa apertura di Mia Farrow verso Woody Allen: «Capisco i colleghi che vogliono lavorare con lui»

Dopo anni di battaglie legali, l’attrice per la prima volta ha avuto parole di comprensione verso l’ex marito

La domanda, rivolta a Mia Farrow dal conduttore della CBS Seth Doan, è stata chiara: «Riuscirebbe a separare l’esperienza sul set con Woody Allen in quei 13 film girati assieme da quello che successe dopo?». La risposta dell’attrice è stata sorprendente: «Sì. E capisco completamente se un attore decide di lavorare con lui. Non sono tra quelli che dicono: no, non si deve». Una risposta che ha stupito parecchio dato che, come è noto, la battaglia legale tra Mia Farrow e Woody Allen è stata tra le più commentate ed avvincenti della storia di Hollywood. Fu infatti proprio la diva ad alzare l’ultimo polverone contro il regista e attore newyorkese, quando alcune sue dichiarazioni tre anni fa diedero il la alla produzione di un documentario shock della HBO intitolato Allen vs. Farrow.


La storia

Woody Allen e Mia Farrow sono stati insieme dal 1980 al 1992, lei aveva appena divorziato dal pianista e direttore d’orchestra André Previn. L’attrice nel 1980 ha adottato Moses e Dylan. Al termine della relazione con Allen l’attrice ha denunciato il regista perché proprio Dylan, la figlia all’epoca di appena sette anni, le avrebbe confessato di aver subito una violenza sessuale dall’ormai ex patrigno. Sono gli anni forse di massima popolarità per Woody Allen, la notizia fa immediatamente scandalo, lui nega tutto ma niente può quando Farrow scopre le foto compromettenti scattate da Allen all’altra figlia Soon-Yi, adottata con l’ex marito Previn, all’epoca maggiorenne. Tra i due in realtà ai tempi nacque una relazione autentica: si sposarono nel 1997 e ancora oggi stanno insieme, ma la storia creò inevitabilmente un alone di sospetto attorno alla persona di Woody Allen, mai davvero messo in discussione come artista, specialmente in Europa.


La vicenda giudiziaria

Ben due tribunali diedero ragione al regista, sostenendo che le dichiarazioni della piccola Dylan Farrow fossero frutto di un plagio da parte della madre, alla quale comunque rimase l’affido esclusivo. Tutto tacque fino a dieci anni fa, quando Dylan, diventata ormai adulta, riaccese la miccia confermando in una lettera pubblicata dal New York Times i racconti di quando era piccola circa le violenze subite da Woody Allen. Parallelamente il figlio Moses denuncia i maltrattamenti della madre durante la sua infanzia, nel frattempo Ronan Farrow, figlio naturale della Farrow ma riconosciuto da Woody Allen nel 1987, si schiera pubblicamente sui social dalla parte della sorella. Ronan Farrow tra l’altro, secondo quanto ammesso dalla madre nel 2013 con Vanity Fair, potrebbe non essere figlio di Woody Allen ma di Frank Sinatra, il suo primo marito, con il quale sono rimasti in ottimi rapporti fino alla sua morte nel 1998. Ronan, che nel frattempo è diventato un giornalista, con i suoi articoli sul New Yorker ha fatto esplodere lo scandalo circa gli abusi sessuali che ha coinvolto Harvey Weinstein e portato poi alla nascita del movimento #MeToo. Uno scandalo che Woody Allen definì una caccia alle streghe, provocando, come se la sua reputazione non fosse stata già ampiamente compromessa da questa battaglia con l’ex compagna, il rifiuto di molte star di Hollywood come Greta Gerwig, Colin Firth e Mira Sorvino di lavorare nei suoi film. Anche per questo la dichiarazione di Mia Farrow oggi stona rispetto una battaglia che sembra non assopirsi mai.

Leggi anche: