Macron nomina Michel Barnier nuovo premier della Francia. Bardella: «Giudicheremo». Mélenchon attacca: «L’elezione è stata rubata»

La nomina arriva a due mesi dalle elezioni legislative. Dovrà costituire un «governo di unità al servizio del paese e dei francesi»

A quasi due mesi dalle elezioni legislative e dopo giorni di difficili consultazioni, finalmente la Francia ha un nuovo primo ministro. Michel Barnier è stato nominato dal presidente Emmanuel Macron come nuovo premier: è quanto annuncia l’Eliseo. Ex ministro del governo di Éduard Balladur, più volte commissario europeo e negoziatore per l’Unione Europea della Brexit, Barnier a 73 anni diventa il più anziano primo ministro nella storia della Quinta Repubblica francese. Macron l’ha incaricato di costituire un «governo di unità al servizio del paese e dei francesi», si legge nel comunicato condiviso sul profilo X dell’Eliseo. La nomina è arrivata dopo aver sondato i profili di Xavier Bertrand e Bernard Cazeneuve e il rifiuto dell’economista Lucie Castets, proposta avanzata dalla coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire.


Chi è Michel Barnier

«Il premier e il governo che verrà soddisferanno le condizioni per essere il più stabile possibile e avere le possibilità di unire il più ampiamente possibile», è l’assicurazione che Macron affida allo stringato comunicato. Una missione a cui un uomo di grande esperienza come Barnier dovrà tenere fede. E la sua carriera potrebbe bastare per costruire un’alleanza tra sinistre, liberali e centristi. A quest’ultima area fa proprio riferimento Barnier, nato a La Tronche, nelle Alpi francesi, vicino a Grenoble. Barnier ha fatto il suo debutto come deputato dell’Assemblea nazionale nel 1978. Nel 1993 diventa per la prima volta ministro nel governo Balladur dove aveva la delega all’Ambiente. Continua agli Affari europei con l’esecutivo Alain Juppé. Dal 1999 al 2004 a Bruxelles ricopre la carica di Commissario della politica regionale e della riforma delle istituzioni. Ritornerà dopo cinque anni, nel 2009, questa volte nelle vesti di Commissario all’industria, prima, e al mercato interno poi. Sarà ancora ministro durante le presidenze di Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy. Infine, nel 2016 è arrivato l’importante incarico come capo delle trattative per l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue.


Le reazioni

Il Rassemblement National di Jordan Bardella e Marie Le Pen non aveva di certo accarezzato con enfasi l’ipotesi della nomina di Barnier. «Macron fa in permanenza Jurassic Park, vale a dire che va a cercare dei fossili a cui cerca di ridar vita», aveva detto il deputato lepenista Jean-Philippe Tanguy ai microfoni di France Inter. Ma non sembra si voglia opporre per ora alla nomina. Infatti, secondo fonti citate dal BFMTV, il Rassemblement National non presenterà una mozione di censura, sfiducia, immediata. Linea confermata dal presidente del Rn Bardella su X: «Giudicheremo in base all’evidenza il suo discorso di politica generale, le sue decisioni di bilancio e la sua azione. Noi chiederemo che le emergenze dei francesi, il potere d’acquisto, la sicurezza, l’immigrazione, siano finalmente affrontate e ci riserviamo qualsiasi strumento politico di azione se così non sarà nelle prossime settimane».

Più duro invece Jean-Luc Mélenchon che ricorda la provenienza centrista del neo premier: «Michel Barnier non viene dal Nuovo Fronte Popolare che ha vinto le elezioni, ma da un partito che ha preso meno voti di tutti. L’elezione è stata rubata». E ha rilanciato: «È in corso una negazione della democrazia. Esorto alla mobilitazione più massiccia possibile per la manifestazione del 7 ottobre».

Notizia in aggiornamento

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