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Quello che non torna nell’omicidio Bellocco: «Andrea Beretta ha accoltellato e si è sparato da solo»

05 Settembre 2024 - 06:30 Alessandro D’Amato
antonio bellocco andrea beretta omicidio
antonio bellocco andrea beretta omicidio
L'indagine punta sul piano preordinato dell'ultras dell'Inter. Che dice di aver agito per legittima difesa

Ci sono troppe cose che non tornano nell’omicidio di Antonio Bellocco. E Andrea “Berro” Beretta, capo ultras dell’Inter potrebbe aver fornito una ricostruzione falsa dell’assassinio. Sul quale si staglia l’ombra del regolamento di conti. Con al centro gli affari collegati al tifo e la ‘ndrangheta. Secondo il racconto del 49enne i due si sono visti poco prima delle 11 nella palestra Testudo di Cernusco sul Naviglio. Andrea Beretta si stava allenando nella scuola di pugilato. I due hanno scherzato e sono saliti sulla Smart di Bellocco. Lì, secondo la ricostruzione, Bellocco gli avrebbe sparato colpendolo tra il fianco e la schiena. E Beretta avrebbe reagito accoltellandolo e uccidendolo. Ma diversi elementi fanno pensare al pm Paolo Storari e ai carabinieri che la storia non sia andata così.

L’indagine sull’omicidio di Antonio Bellocco

Il Quotidiano Nazionale scrive che l’ipotesi più verosimile al momento è che Beretta abbia fatto tutto da solo. E cioè si sia ferito con la pistola al fianco per sostenere la legittima difesa. Cosa lo fa pensare? Prima di tutto la posizione in cui è stata ritrovata l’arma. Ovvero sotto il corpo di Bellocco. Poi c’è il fatto che il caricatore fosse fuori dalla Smart. Infine, l’assenza di impronte sull’arma e la mancanza del colpo in canna. Secondo questa ricostruzione Beretta, convinto che Bellocco volesse eliminarlo, ha agito prima e con premeditazione. In serata il capo ultrà è stato fermato per omicidio e detenzione illegale di una calibro 9×21 con matricola abrasa. Gli inquirenti sono quindi certi che l’arma con cui è stato ferito appartenesse proprio a Beretta. Mentre le versioni alternative della dinamica dei fatti sono due. La prima: Beretta entra in auto, accoltella Bellocco, si spara con la sua arma di striscio all’anca.

Le ipotesi sulla dinamica

La seconda: Bellocco lo avrebbe minacciato di morte appena entrati nell’auto. Lui avrebbe mostrato la pistola che porta da giorni in una fondina ascellare per intimidirlo. Il 36enne sarebbe riuscito a disarmarlo e a quel punto Beretta lo avrebbe colpito con 7-8 coltellate tra gola e cuore. «Giravo con la pistola perché ho saputo che volevano farmi la pelle», ha detto durante l’interrogatorio. Il proiettile rimasto tra fianco e schiena è stato poi estratto al San Raffaele. Beretta dovrà anche spiegare un’altra circostanza. Ovvero come mai poche ore prima era con Bellocco a Carugate per una partita di calcetto tra ultras dell’Inter e del Milan. Sui social i due appaiono sorridenti e abbracciati a metà campo insieme agli altri.

Chi era Antonio Bellocco

Figlio di Giulio Bellocco, morto qualche mese fa al 41 bis a Opera, e di Aurora Spanò, anche lei in carcere come referente dei clan di ‘ndrangheta, Antonio aveva una condanna definitiva per associazione mafiosa. Il suo nome è anche legato alla scalata della ‘ndrangheta alla “Blue call”, azienda di call center di Cernusco sul Naviglio, che venne prima finanziata, poi infiltrata e alla fine spolpata dalla famiglia Bellocco. Antonio Bellocco è stato condannato, nell’operazione “Tramonto Blu call”, insieme ad altri membri della famiglia, a nove anni di carcere.

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