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Caso Boccia, Sangiuliano si dimette. La lettera alla premier Meloni: «Grazie per avermi difeso». Alessandro Giuli nuovo ministro

06 Settembre 2024 - 17:44 Stefania Carboni
Ora il comando del Mic va al presidente della Fondazione Maxxi. A far precipitare la situazione l'interesse della Corte dei Conti sulla vicenda. Stasera la mancata consulente parlerà a In Onda, La7

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questo pomeriggio, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Ha firmato il decreto con il quale, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate da Gennaro Sangiuliano dalla carica di Ministro della cultura. Con lo stesso decreto, su proposta del Presidente del Consiglio, è stato nominato Ministro della cultura, Alessandro Giuli, attuale direttore del Maxxi. La cerimonia del giuramento del nuovo Ministro si è tenuta questa sera al Quirinale alle ore 19. Oggi Sangiuliano ha presentato le sue dimissioni irrevocabili con una lettera alla premier: «Grazie per avermi difeso con decisione e per l’affetto, ma il lavoro non può esser macchiato da gossip». Una mossa che metterebbe la parola fine al caso Boccia, prima dell’intervista della mancata consulente ai Grandi Eventi, che sarà trasmessa stasera a In Onda, La7.

Meloni: «Con Giuli proseguirà l’azione di rilancio della cultura nazionale, consolidando quella discontinuità rispetto al passato che gli italiani ci hanno chiesto»

«Ringrazio sinceramente Gennaro Sangiuliano, una persona capace e un uomo onesto, per lo straordinario lavoro svolto finora, che ha permesso al Governo italiano di conseguire importanti risultati di rilancio e valorizzazione del grande patrimonio culturale italiano, anche fuori dai confini nazionali», ha dichiarato la premier Meloni. «Ho preso atto delle dimissioni irrevocabili di Sangiuliano – ha sottolineato la presidente del Consiglio – e ho proposto al Presidente della Repubblica di nominare Alessandro Giuli, attualmente Presidente della Fondazione MAXXI, nuovo Ministro della Cultura. Proseguirà l’azione di rilancio della cultura nazionale, consolidando quella discontinuità rispetto al passato che gli italiani ci hanno chiesto e che abbiamo avviato dal nostro insediamento ad oggi».

La lettera delle dimissioni di Gennaro Sangiuliano: il testo integrale

«Caro Presidente, cara Giorgia, dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura. Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l’affetto che ancora una volta mi hai testimoniato. Ma ritengo necessario per le Istituzioni e per me stesso di rassegnare le dimissioni. Come hai ricordato di recente, stiamo facendo grandi cose, e lo dico come comunità politica e umana alla quale mi sento di appartenere. Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo. A partire dall’aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in appena un anno il numero dei visitatori dei musei (più 22 per cento) e gli incassi degli stessi (più 33 per cento). A dicembre a Milano aprirà palazzo Citterio acquistato dal ministero nei primi anni Settanta e poi rimasto inutilizzato per decenni. Sono ben avviati grandi progetti come l’ex Albergo dei Poveri di Napoli, l’ampliamento degli Uffizi in altre sedi e l’investimento per la Biennale di Venezia. Per la prima volta in Italia sono state organizzate grandi mostre su autori e personaggi storici che la sinistra aveva ignorato per ragioni ideologiche. Sono consapevole, inoltre, di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi. Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare. Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo. Mai un euro del Ministero è stato speso per attività improprie. L’ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni».

Come è peggiorata la situazione: l’ombra della Corte dei Conti

Boccia stamane a La Stampa ha detto di aver «ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro». Parole che hanno peggiorato la situazione al Mic con Silverio Sica, legale del ministro, che starebbe valutando se agire legalmente davanti a queste dichiarazioni. Ma a far precipitare davvero la situazione è stata una nota rilasciata oggi da Sangiuliano stesso. «Sono lieto di apprendere che la Corte dei conti stia valutando la possibilità di aprire un fascicolo sulla vicenda che mi riguarda», così «avrò la possibilità di dimostrare che non sono stati spesi fondi pubblici né un euro del Ministero è stato utilizzato per viaggi e trasferimenti della signora Maria Rosaria Boccia». Ed è proprio l’ombra della Corte dei Conti sui viaggi fatti con Boccia che fanno superare il limite della difesa sul ministro.

Cosa dirà stasera Maria Rosaria Boccia a In Onda

“Time to time”. Così Maria Rosaria Boccia commenta sul suo profilo Instagram la sua nuova intervista che rilascerà a In Onda , su La7, questa sera. L’imprenditrice una foto in bianco e nero di una borsa da trucco e una didascalia che sembra esprimere l’intenzione di prendersi tutto il tempo che sarà necessario per dire la sua sul caso Sangiuliano.

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