Kursk, è guerra anche sulle cifre. Zelensky: «Uccisi o feriti 6mila soldati russi». Il Cremlino: «Loro ne hanno persi oltre 10mila»

Il botta e risposta tra i due Paesi in guerra a un mese dall’inizio dell’offensiva ucraina oltre confine

Botta e risposta tra Ucraina e Russia sul bilancio dell’offensiva delle forze di Kiev nella regione russa di Kursk, iniziata ai primi di agosto Dalla riunione del Gruppo di contatto per la difesa del Paese in corso nella base aerea statunitense di Ramstein (Germania), il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che secondo le informazioni di Kiev «circa 6.000 soldati russi sono stati uccisi o sono rimasti feriti dalle truppe ucraine durante l’operazione in corso nella regione». Numeri sorprendenti, a cui però ha subito replicato il ministero della Difesa di Mosca ribaltando in termini ancor più scioccanti il macabro conteggio: «In un mese di combattimenti, le forze ucraine hanno perso 10.400 soldati, tra morti e feriti».


L’offensiva a un mese dall’inizio

«Oggi è esattamente un mese dall’inizio della nostra operazione nella regione russa di Kursk. Questo è il confine da cui Putin si preparava a estendere la guerra al territorio ucraino. Si preparava a lanciare una
nuova offensiva contro la nostra città di Sumy», ha dichiarato Zelensky a Ramstein. Il presidente ucraino ha voluto anche ribadire il successo della missione: «Abbiamo ribaltato la situazione e con la nostra controffensiva stiamo spingendo la guerra in territorio russo». Ha chiarato poi i contorni dell’offensiva che al momento si è attestata su 1.300 chilometri quadrati nella regione di Kursk: «Una parte significativa di questo territorio è stata semplicemente abbandonata dalle truppe russe. Sono semplicemente fuggiti quando hanno visto l’avvicinarsi delle nostre truppe». Di tutt’altro tenore le parole di Mosca che mirano a sgonfiare i toni trionfalistici ucraini: «Solo nelle ultime 24 ore, gli ucraini hanno perso 300 militari», scrive il ministero della Difesa in un comunicato postato sul suo canale Telegram. Il tutto il giorno dopo le dichiarazioni del dittatore russo Vladimir Putin che aveva annunciato una controffensiva delle proprie truppe sul territorio.


In copertina: EPA/RONALD WITTEK I Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parla dalla base aerea tedesca di Ramstein, 6 settembre

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