È Emily Armstrong la nuova voce dei Linkin Park. Che tornano con un nuovo disco e un nuovo tour

La band nu metal torna sette anni dopo la morte del frontman Chester Bennington

Ufficialmente è stata presentata come co-vocalist, forse per rendere più morbida quella che è una rivoluzione nella storia dei Linkin Park e anche un’inevitabile scommessa. Si chiama Emily Armstrong e sarà la nuova cantante della band di Los Angeles. Sette anni dopo la morte di Chester Bennington i Linkin Park hanno sentito la necessità di un rientro nel giro che gli spetta, quello del grande nu metal. Novità anche sullo sgabello della batteria dove si siederà Colin Brittain in sostituzione di Rob Bourdon, che già da tempo aveva mostrato segni di allontanamento dal progetto. Un progetto che guarda anche oltre quella che non può e non sarà una vera e propria sostituzione, come non fu una sostituzione quella operata dai Queen con Paul Rodgers, per fare un esempio, ma un modo per non far morire l’idea dietro una delle più importanti band della recente storia del rock americano. A partire dall’uscita di un nuovo album, From Zero, il prossimo 15 novembre, anticipato dal singolo The Emptiness Machine, il primo di undici nuove attesissime tracce. E poi la partenza di un tour mondiale composto da sei date/evento, la prima il prossimo 11 settembre da Los Angeles, per poi proseguire a New York, Amburgo, Londra, Seoul e Bogotà, in programma come chiusura l’11 novembre.


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Chi è Emily Armstrong

Alcuni l’hanno definita «Janis Joplin per l’era del rock da stadio» altri «una versione punk-rock di Robert Plant e Jim Morrison in un’unica persona», quel che è certo è che Emily Armstrong, classe 1986, è una delle più rispettate voci del nuovo rock al femminile. Lascia la scuola per dedicarsi al rock a soli 15 anni, nel 2002 incontra Siouxsie Medley e con lei fonda i Dead Sara, formazione che si distingue per una notevole verve. Ieri il primo live in assoluto, in diretta streaming, che ha lasciato pienamente soddisfatti i fans dei Linkin Park. Molti si sono trovati straniti ad ascoltare i più importanti successi della band come In the end o Numb (brani streammati intorno ai due miliardi di volte su Spotify) con una voce femminile, ma forse la scelta evita di affrontare un complicatissimo ed inevitabile confronto con quella di Chester Bennington, figura mai dimenticata, immortale, così come le autentiche star del rock.

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