Paderno Dugnano, l’avvocata tutrice di Riccardo C.: «Sarò come un genitore per lui»

Enrica Michela Malberti ci ha parlato: «L’ho trovato tranquillo, ha affrontato bene la situazione anche se spesso durante l’udienza ha pianto»

L’avvocata Enrica Michela Malberti, legale del Foro brianzolo dal 2001 e dal 2022 presidente dell’Ordine degli avvocati di Monza è stata nominata dal tribunale come tutrice del 17enne Riccardo C., autore della strage di Paderno Dugnano. Poi ci ha parlato: «L’ho trovato tranquillo, ha affrontato bene la situazione anche se spesso durante l’udienza ha pianto, mentre parlava di quello che è successo si è commosso. Quello che è accaduto è una tragedia e a mio modo di vedere lui è la quarta vittima. Dopo l’interrogatorio gli ho parlato, senza fare riferimento all’eco della stampa all’esterno per non influenzarlo e lui mi ha confermato che vuole incontrare i nonni. Al momento sarei l’unica che può parlare con lui da sola, anche senza la presenza del difensore, ma non c’era motivo per escluderlo».


La tutrice

Malberti spiega in un’intervista al Quotidiano Nazionale che da ora «sono il suo legale rappresentante, una figura che per certi versi può somigliare a quella di un genitore. Io non ho figli, ho due nipoti che hanno superato i 25 anni. Ma è da 30 anni che mi occupo di tutela, anche di minori. Un caso che coinvolge un minore per un reato così grave non mi è mai capitato, ma mi sono occupata di minori per reati di minore gravità o problematici». E aggiunge: «Sono nella lista dei legali disponibili per la nomina come tutore, anche di minori e ho maturato particolare esperienza nel diritto di famiglia e nella tutela del minore e dei diritti della persona in genere, patrocinando anche dinanzi il Tribunale per i Minorenni. Sono anche associata ad Aiaf, l’Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori».


La volontaria giurisdizione

L’avvocata si occupa anche «di procedimenti di volontaria giurisdizione, tutele e amministrazioni di sostegno. Nel caso di Riccardo, si tratta di un minore rimasto orfano. Avrebbero potuto essere nominati tutori anche i nonni, ma in questo caso esiste un conflitto di interessi perché loro sono parti offese nel procedimento penale e anche coinvolti nelle questioni ereditarie. La nomina di un tutore viene chiesta in automatico dopo queste vicende dalla Procura per i minori, che invia una segnalazione al Tribunale di competenza e il giudice tutelare sceglie un nome dalla lista dei tutori e invia al legale la nomina fiduciaria. Io rappresento Riccardo in sede penale e civile e per questo ho potuto partecipare all’udienza dal gip minorile».

La maggiore età

Tra pochi giorni Riccardo diventerà maggiorenne e a quel punto con la maggiore età la necessità di una tutela decade: «Quello che si potrà fare dipende anche molto da quello che deciderà il giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni, anche in riferimento alla misura di custodia cautelare, se disporrà quella del carcere chiesta dalla Procura oppure quella meno afflittiva dell’affidamento ad una comunità come chiesto dal difensore. Io intanto come tutore potrò anche accedere al fascicolo penale, conferire con il difensore del minore e incontrare nuovamente i nonni, che hanno confermato di voler stare vicino a Riccardo per cui nutrono un forte sentimento di pena e compassione. Il tempo a disposizione non è molto, ma starò accanto a Riccardo e ai suoi parenti cercando di intercettare i suoi bisogni».

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