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Alice, Battiato e Medjugorie: «Ho assistito anche io a un’apparizione della Madonna»

07 Settembre 2024 - 07:23 Alba Romano
alice franco battiato medjugorie
alice franco battiato medjugorie
La cantante ricorda l'amico: ho cercato di essere strumento di ciò che ci ha lasciato

Alice compirà il 26 settembre 70 anni. La cantante – vero nome: Carla Bissi – festeggerà «suo malgrado», perché «è un compleanno importante». Intanto ha scritto un’autobiografia, “L’unica via d’uscita è dentro”. Scritta con Francesco Messina, da 40 anni compagno di vita e nelle arti. E in un’intervista al Corriere della Sera racconta che dopo un incidente non riusciva più a cantare e che è stata a Medjugorie. «Sono nata con una spiccata predisposizione musicale. Davanti al presepe mia madre mi spronò e cantai le canzoni che conoscevo: Tu scendi dalle stelle e un’altra. Quel momento è stampato dentro di me, va oltre la memoria», racconta.

Tre ottave

All’epoca aveva un’estensione vocale di tre ottave: «Da molto tempo non la utilizzo più tutta. La voce è diventata più corposa e più grave, l’estensione che prima avevo nelle note alte ora ce l’ho in quelle basse. Mi ha aiutato a usare colori diversi per esprimere quello che desideravo e che le canzoni richiedevano». Mentre a 12 anni ha rischiato di morire finendo sotto un treno a un passaggio a livello: «Non so chi fu a spingermi, dietro di me. Lo choc fu tale che faticai anche a tornare a casa. Per un anno e mezzo non cantai più, avevo difficoltà perfino a parlare, non riuscivo a gestire il tono della voce. Mi aiutò una cantante lirica: a furia di vocalizzi e suoni strazianti ho ricostruito la voce nota per nota».

Franco Battiato

Dice che ci sono tante persone a cui è legata. Una è Franco Battiato. L’ha incontrato per la prima volta «nel 1979. Era seduto su un divano con il cappotto nero e un colbacco di astrakan, portava gli occhiali scuri. Gli dissi il necessario: desideravo un suo giudizio, se aveva senso che continuassi o no. Gli lasciai una cassettina che avevo registrato, disse che ci saremmo visti dopo una settimana. Quel giorno mi comunicò: “Tra un anno faremo un disco insieme”. Così fu». Il cantautore era «un vulcano di energie, un magnete straordinario, aveva senso dell’umorismo e profondità, intelligenza, gioia di vivere, ma anche questo senso di fanciullezza. Era molto serio, ma non serioso. E amava i dolci: prendeva lo zucchero con il caffè, non il contrario; poi passò al tè, stessa cosa».

Medjugorie

A Medjugorje dice di aver « avuto il privilegio di assistere a un’apparizione. Posso dire che nonostante si sentissero le cannonate e ci fosse il coprifuoco, si respirava una pace di un’altra dimensione». Il cinema non è riuscito a tentarla: le proponevano cose tipo «La liceale». «Non era il mio. Ho fatto un provino con un regista molto importante, perché non potevo evitarlo. E ho fatto in modo di non avere la parte». Negli ultimi 4 anni ha dedicato i suoi concerti a Battiato. «Ho cercato di essere strumento di ciò che ci ha lasciato. Adesso mi sono ricollegata al mio percorso personale con “Master Songs”: a gennaio verremo anche a Milano».

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