Maria Rosaria Boccia è stata vittima di molestie: nel 2023 una donna l’ha perseguitata e ha cercato di dare fuoco alla sua casa

Uno dei momenti più difficili per l’imprenditrice di Pompei, che ha dovuto denunciare per molestie un’infermiera dell’ospedale di Pagani

Perseguitata e minacciata. Così gli articoli del marzo 2023 descrivevano Maria Rosaria Boccia. La stampa si è occupata dell’imprenditrice di Pompei un anno e mezzo prima che diventasse la protagonista del Sangiuliano gate. L’ormai ex ministro della Cultura si è trovato sotto scacco per alcune settimane, fino ad arrivare alle dimissioni, e rivelando al Tg1 di aver avuto una relazione con la donna. Lei, usando il suo account Instagram, aveva dimostrato di aver avuto accesso a informazioni sensibili pur non lavorando per il ministero. Boccia ha anche additato come ricattabile l’ex esponente del governo Meloni. Comunque, tutt’altra vicenda è quella raccontata sulle pagine di Metropolis del 31 marzo 2023. Nell’articolo si legge di alcuni messaggi minacciosi ricevuti da Boccia sul proprio profilo Facebook da un’infermiera allora 53enne. In un primo momento vaghi, i messaggi sono poi diventati espliciti, con l’infermiera che si diceva intenzionata a dare fuoco alla casa di Boccia.


La donna che ha provato a dare fuoco alla casa di Maria Rosaria Boccia

Quei messaggi hanno spaventato Boccia, che aveva sporto querela senza, evidentemente, intimorire l’infermiera. Per due volte quest’ultima si è presentata a casa di Boccia, bussando alla porta e dando fuoco a un pezzo di carta lasciato davanti all’uscio e sul quale aveva inciso una croce. Potenziale rogo sventato anche grazie alla zia di Boccia, inquilina dello stesso palazzo, che vista la scena aveva urlato, facendo fuggire la piromane: P.C. di 54 anni, condannata dal tribunale di Torre Annunziata per molestie reiterate. Una donna vestita in modo vistoso, raccontava Boccia.


Il motivo dell’ossessione verso Boccia

L’imprenditrice era riuscita a scoprire l’identità della stalker grazie a uno dei messaggi ricevuti. «È stata lei stessa a dirmi di avermi somministrato del ferro quando ero stata all’ospedale di Pagani – in provincia di Salerno – per delle cure mediche, era lì che mi aveva riconosciuta», spiegava Boccia a Metropolis. Il motivo dell’odio era un evento organizzato da Boccia nell’estate del 2021, in piena pandemia da Covid, a cui avevano partecipato i medici del reparto in cui l’imprenditrice era stata ricoverata. Mi diceva che dovevo morire perché non avevo invitato gli infermieri, poiché ero ricca e lei no», aggiungeva ancora l’imprenditrice. «Sono stati momenti difficili».

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