Dossieraggi, indagato anche uno 007. Ecco perché per i pm «il caso Crosetto è solo una goccia nel mare»

Servizi segreti, alti prelati spiati e infine il file Laudati’s Version, che mette in imbarazzo anche esponenti del governo. Cosa emerge dall’inchiesta di Perugia

Tra gli indagati nell’inchiesta di Perugia sui presunti dossieraggi spunta un funzionario dei Servizi segreti amico del luogotenente Pasquale Striano, ed è accusato come lui di accesso abusivo ai sistemi informatici e rivelazione di segreto. Per il procuratore Raffaele Cantone e la sostituta Laura Reale, riporta Il Corriere della Sera, «appare evidente come la “vicenda Crosetto” non sia altro che una goccia nel mare»; «una parte infinitesimale dell’uso abusivo del ruolo da parte di Striano», autore di «migliaia di accessi abusivi trasmettendo poi molti dei dati acquisiti ai giornalisti». Sarebbe però inverosimile, risultata nella richiesta di arresti domiciliari avanzata sia per Striano che per l’ex sostituto procuratore della Direzione nazionale che il primo si muovesse solo per i giornalisti “amici”. La procura cerca quindi di capire per chi Striano stesse in effetti lavorando. «Si può ipotizzare — sostengono i pm nella richiesta di misura cautelare — che Striano operasse dietro altri e non ancora individuati terzi, anche, ipoteticamente, all’esito di accordi corruttivi per l’esercizio della funzione, ancora allo stato non individuati».


Lo 007 e il monsignore

E tra le attività su cui punta di far luce l’inchiesta c’è un carabiniere in servizio presso l’Aise, il neo-indagato che nel marzo 2022 chiedeva al finanziere in servizio alla Dna accertamenti su un alto prelato vaticano. Si tratta di un personaggio che ha lavorato alla segreteria di Stato e a Propaganda Fide, ed è divenuto Rappresentante della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli prima di tornare alla diocesi di appartenenza. Persona su cui Striano, ricostruisce il Corriere, mandò una segnalazione di operazione sospetta (Sos) trasmessa da Striano per movimentazione di soldi su un conto Ior derivanti da un assegno di 148.000 euro. Non è ben chiaro perché lo007 abbia chiesto a Striano di interessarsi a quei soldi.


La Laudati’s version

C’è poi un altro aspetto dell’inchiesta. Il file oramai nominato «Laudati’s version», contenente la linea difensiva del magistrato in pensione dalla primavera scorsa, inviato a una cinquantina di persone: «soggetti che rivestono ruoli di vertice all’interno dell’Uif, della Guardia di finanza, dei Servizi di sicurezza, ministri, il capo della polizia» ed ex colleghi. Inclusa la prima presidente della Corte di cassazione Margherita Cassano, insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario con delega alla sicurezza Alfredo Mantovano. Personalità che, ricevuto il file, sono rimaste in imbarazzo e silenzio.

(in copertina il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, Raffaele Cantone, durante l audizione nella Commissione Parlamentare per la Sicurezza (Copasir) a Palazzo San Macuto, Roma, 7 marzo 2024. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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