Amici, parenti “di” e fedelissimi: tutte le nomine di Sangiuliano prima di lasciare il ministero della Cultura

L’ultimo atto: scegliere i componenti che decideranno i film finanziati con i contributi pubblici

Prima di lasciare il collegio Romano, che ha occupato per poco meno di due anni, l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha firmato un decreto di nomina molto importante: quello della commissione che deciderà quali film potranno esser finanziati con contributi pubblici. Si tratta di 50 milioni di euro ed è rivolto a pellicole su cui si ritiene (politicamente e non) ci sia la vetrina del panorama cinematografico italiano. Sono 18 consulenti, spiegano oggi Repubblica e la Stampa che potrebbero creare non poche grane al nuovo ministro Alessandro Giuli. Tra i nomi, il condizionale è d’obbiligo perché ancora il decreto non è stato pubblicato, oltre a giornalisti d’area tra cui Francesco Specchia di Libero, ci sarebbe una delle donne più invise, a detta del quotidiano, da Maria Rosaria Boccia. Si tratterebbe dell’avvocata Manuela Maccaroni, da un anno presidente – a titolo gratuito – dell’Osservatorio per la parità di genere del dicastero e che ora con questa nuova nomina incasserà 15 mila euro. Venezi però non rientra nel ultimo decretone di Sangiuliano. La Stampa fornisce maggiori dettagli sulla commissione. L’offerta di farne parte è arrivata anche a Paolo Mereghetti, decano dei critici e firma del Corriere della Sera, a Valerio Caprara, Giacomo Ciammaglichella, avvocato, e ad altri tra cui Pier Luigi Manieri, Massimo Galimberti, Pasqualino Damiani, Valerio Toniolo. Infine Stefano Zecchi, intellettuale cooptato dalla destra, assessore nelle giunte di Milano e di Venezia, autore sempre per Il Giornale.


Caso Venezi

Boccia ha poi apertamente parlato, nel corso dell’intervista a In Onda, degli incarichi “per amicizia”, come quello della dirigente d’orchestra Beatrice Venezi. Consulente per la musica a 30mila euro l’anno. Secondo quanto riporta Repubblica sarebbe stata introdotta ai piani alti del ministero dal presidente del Senato Ignazio La Russa, suo grande fan. Dirigerà a Pompei, salvo ripensamenti di Giuli, il concerto al G7 della Cultura.


I campani d’autore

Repubblica spiega che oltre al decreto sulla commissione ci sono state alcune nomine, nel corso del dicastero di Sangiuliano, che rispecchiano il cerchio magico dell’ex ministro. Il suo legale per esempio, Silverio Sica da Salerno, è fratello di Salvatore, nominato consigliere per la tutela del diritto d’autore e per la digitalizzazione a gennaio 2023, nonché poi presidente del Comitato consultivo per il diritto d’autore, anche lui spesso in Rai come commentatore. Così come consigliere a titolo gratuito per la tutela del paesaggio è stato fino a pochi mesi fa l’ex sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo. Se ne è andato a febbraio perché socio di un pregiudicato di camorra in un’impresa con interdittiva antimafia. A marzo fu invece nominata presidente del Consiglio superiore del cinema e audiovisivo Francesca Paola Assumma, avvocata e figlia del decano del diritto d’autore, Giorgio Assumma.

I militanti

Tra i nominati ci sono molti campani. Come Luciano Schifone, ex eurodeputato di Msi-An e casualmente padre di Marta Schifone, deputata di FdI: consigliere per il Mezzogiorno. Poi c’è Emanuele Merlino, capo della segreteria tecnica, settore che per primo gettò l’allarme su Boccia, figlio di Mario, estremista di destra in Avanguardia Nazionale, indagato e assolto per vicende legate alla strage di piazza Fontana. Dario Renzullo, funzionario a tempo determinato, è figlio di un ex consigliere campano di An, ha militato in Casapound. E infine Luciano Lanna, nominato direttore del Centro per il libro e la lettura, ex direttore del Secolo d’Italia, i suoi due volumi: Fascisti immaginari e Il fascista libertario.

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