Ecco perché il divorzio di Maria Rosaria Boccia è bloccato da 10 anni

Tutto parte da un errore di battitura sul codice fiscale della 41enne di Pompei. La legale dell’imprenditore che la sposò nel 2009 per poi separarsi nemmeno 12 mesi dopo: «Le ragioni del divorzio sono serie. Posso dire che la signora ha fatto un’altra vittima»

Dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura, sul caso di Maria Rosaria Boccia è intervenuto anche l’ex marito. Marco Minogna, imprenditore di Torre Annunziata, raggiunto dalla trasmissione “4 di sera” di aver sposato la donna nel 2009, per poi separarsi dopo neanche 12 mesi. «Non sono stupito e non invidio neanche il ministro perché quello che passerà non se lo può neanche immaginare», ha commentato. E ha spiegato al conduttore Del Debbio: «Se vuole le lascio il numero del mio avvocato che mi sta curando il divorzio dopo dieci anni con la signora, e non dottoressa, signora e ripeto signora».


Un errore nel codice fiscale di Maria Rosaria Boccia

Alla base del mancato divorzio con la 41enne di Pompei, spiega oggi Il Corriere della Sera, ci sarebbe un errore di battitura. Già, perché nella sentenza di divorzio del 2015, vi sarebbe un errore nel codice fiscale di Maria Rosaria Boccia, che avrebbe impedito la trascrizione del dispositivo all’anagrafe. Da anni l’uomo aspetta che lei si presenti in tribunale per fornire il codice esatto. «Ci avremmo messo un secondo a correggere l’errore del codice fiscale di Boccia – ha dichiarato al quotidiano Rosalba Cirillo, legale di Mignogna – ma lei non si è mai presentata al Tribunale di Nocera per ritirare le carte e procedere alla correzione». La legale poi precisa: «Le ragioni del divorzio sono serie. Posso dire che la signora ha fatto un’altra vittima». Ma non aggiunge altro, precisando che «il signor Mignogna non è disponibile a rendere
nessuna dichiarazione di quella che è stata la sua vita passata».


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