In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀCarcereGiovaniLombardiaMilano

Milano, evasi due detenuti dal carcere minorile Beccaria: «Sono due fratelli»

08 Settembre 2024 - 17:16 Massimo Ferraro
milano evasione detenuti beccaria fratelli
milano evasione detenuti beccaria fratelli
Uno di loro ci era già riuscito in un'altra occasione. La denuncia del sindacato di polizia: «Situazione frutto del pressappochismo politico e amministrativo»

Dal carcere minorile Beccaria di Milano, situato nel quadrante ovest della città, sono evasi due detenuti minorenni, già protagonisti delle rivolte dei giorni scorsi. Si tratta di due fratelli egiziani di 16 e 17 anni che si sono dati alla fuga scavalcando il muro di cinta. La denuncia arriva dal sindacato di polizia Sappe. «Erano nel gruppo avanzato, sono gli stessi che si sono resi promotori delle rivolte scorse e mai trasferiti nonostante i comportamenti pregressi», accusa il segretario lombardo Alfonso Greco, «uno dei due fratelli è la terza volta che tenta di evadere». Secondo Gennarino De Fazio, segretario generale Uilpa Polizia Penitenziaria, il detenuto minorenne già protagonista di tentativi analoghi nel giugno scorso era riuscito a fuggire dall’istituto di detenzione, ed era stato rintracciato nel giro di qualche giorno. «Non c’è pace evidentemente nelle carceri del Paese, che si guardi al circuito per minori, in cui permangono detenuti fino al 25esimo anno d’età, o a quello per adulti», ha aggiunto De Fazio, «quanto accade non è frutto del caso, ma ha responsabilità precise da ricercarsi nel pressappochismo politico e amministrativo che imperversa ormai da troppi anni». Gli agenti di polizia penitenziaria sono sulle tracce dei due evasi «ed è del tutto probabile che, nel giro di poche ore o al massimo qualche giorno, vengano ripresi o, addirittura, si riconsegnino», spiega il responsabile Uilpa, «a ciò non cancellerà le falle del sistema che, per esempio, tiene 18enni negli [istituti per] adulti a bruciare vivi e 25enni nei [penitenziari per] minori con i 14enni. Un paradosso incomprensibile».

Foto di archivio: ANSA/ANDREA FASANI

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti