Napoli, accoltellò due avversari a una partita di calcetto: evade dai domiciliari e viene fermato, in carcere – Il video

La denuncia del deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli: «È assurdo che non fosse già recluso, non ha assolutamente compreso il male che ha fatto»

Due anni fa Gennaro Musella, dopo un contrasto di gioco, tirò fuori dai calzettoni un coltello e pugnalò più volte due avversari al termine di una partita di calcetto. Per quell’aggressione fu condannato in primo grado per duplice tentato omicidio a quattro anni, risarcì le vittime e si dimostrò pentito, ottenendo i domiciliari. Ora il nipote di Maria Licciardi, madrina di camorra che è totalmente estranea alla vicenda, è finito in carcere dopo essere evaso dai domiciliari. Ed è diventato virale il video di quanto avvenne in campo, mentre si può sentire il padre incitarlo e invitarlo a colpire gli avversari. «È assurdo che questa persona non fosse già in carcere. Nipote di una boss di camorra, ha rischiato di uccidere due persone per una partita di calcio», scrive il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, «davvero non ci sono attenuanti per comportamenti simili. Invece, davanti a un risarcimento e un finto pentimento, ecco che arriva puntuale una pena irrisoria». Secondo il parlamentare, non avrebbe dovuto accedere ai domiciliari: «L’evasione dai domiciliari dimostra che questa persona non ha assolutamente compreso il male che ha fatto e non può vivere libero in una società civile. Il rischio è che si mandi un messaggio sbagliato, le vittime pagano due volte e i carnefici sono liberi di continuare a far danni. Adesso sconti la sua pena dietro le sbarre».


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