Co’Sang – Dinastia
Un album dei Co’Sang chiude un cerchio nella storia del rap italiano. Un po’ perché la palla torna in mano a chi ha contribuito attivamente alle fondamenta di questo genere, a chi c’ha creduto quando non ci credeva nessuno, quando nessuno era interessato. Un po’ perché ci ricorda il ruolo del rap napoletano nella diffusione di questa cultura musicale nel nostro paese: fondamentale. Ntò e Luchè si ritrovano in questo album ottimamente ponderato, come ponderati – è inevitabile – devono essere le reunion, i grandi ritorni, carichi delle aspettative nostalgiche di chi ti ha amato, delle persone alle quali mancavi, per le quali la tua musica ha avuto un certo significato e ora pretendono un nuovo racconto, una nuova visione. In questo Dinastia è perfetto, perché riesce a declinare la poetica del duo sul nuovo. Nuovo supporto, digitale, è il primo album dei Co’Sang a essere distribuito su una piattaforma, ai tempi di Chi more pe’ mme e Vita bona, 2005 e 2009, Spotify non esisteva o era ancora un seme senza frutto. Nuova poetica, fisiologicamente più adulta, più intensa, meno concentrata sulle tematiche street e più su una maturazione personale, intima, per questo anche assai delicata. Nuove sonorità, è chiaro, il duo infatti non impone la propria matrice, perché per come va veloce oggi la discografia il 2005-2009 è praticamente la preistoria del rap. Il genere è cambiato, suona in maniera diversa, per certi aspetti inesorabilmente migliore, e serve adattarsi, serve riuscire a mettersi in connessione con un pubblico nuovo. Un pubblico nuovo conquistato anche grazie all’intervento di artisti nuovi, una selezione accurata quella di Ntò e Luchè, che ospitano i Club Dogo, anche loro in periodo di reunion, il fenomeno internazionale Liberato, con cui cantano la delicata (per qualche fan fin troppo) Sbagli e te ne vai, sua maestà Marracash e, naturalmente, Geolier, con il quale ci immaginiamo un metaforico passaggio di scettro. Poesia e melodia sono organi vitali per come i napoletani intendono la musica, infatti anche Dinastia, che è un disco puramente rap, spurga un romanticismo autentico, lirico, quel qualcosa che solo i napoletani possiedono, quella visione intensa della vita, anche quando è difficile, soprattutto quando è difficile.
- 1/33Co'Sang – Dinastia
- 2/33Vasco Brondi feat. Ariete - Meccanismi
- 3/33Tananai – Ragni
- 4/33Olly feat. Angelina Mango – Per due come noi
- 5/33Shiva – Milano Angels
- 6/33Ditonellapiaga - Ily
- 7/33Sixpm feat. Rose Villain, Ernia e SLF – Mylove!
- 8/33Simba La Rue – 40 Gradi
- 9/33Bambole Di Pezza feat. J-AX – Cresciuti male
- 10/33Okgiorgio – Ok?
- 11/33Lele Blade – Contigo
- 12/33Mille – Amare cose complesse
- 13/33Alessio Bondì – Fiesta nivura
- 14/33Centomilacarie – Pupille
- 15/33Amalfitano feat. Mille – È uscita la carta del diavolo
- 16/33Niveo – Nonostante te
- 17/33Patrizia Laquidara – Ti ho vista ieri
- 18/33Danti feat. Vacca – Maledetta Italia
- 19/33Welo feat. Guè – My Boo
- 20/33Wayne – Una notte a Milano
- 21/33Claudym – Una serie di sfortunati eventi
- 22/33Casadilego – Posto nuovo
- 23/33Memento – Ah) Ah)
- 24/33Dile – Carnevale
- 25/33Lele Sacchi feat. Elasi – Malamore
- 26/33Tommaso Di Giulio – Soltanto se ci va
- 27/33Sequoia – Aspetto te
- 28/33Bartolini – Salem
- 29/33Valentina Parisse – Minimal
- 30/33Cassio – Felice a metà
- 31/33Enula – Domenica
- 32/33Lina Simons – Nun spartì a furtun
- 33/33Le nozze chimiche - 5