Milano, branco picchia e deruba un 19enne vicino a Stazione Centrale: arrivava da Bari per un test universitario

Calci, pugni e morsi per sottrargli un orecchino e l’orologio. Tre dei cinque aggressori sono già stati arrestati

Un 19enne di Bari è stato aggredito e rapinato giovedì 5 settembre appena fuori dalla Stazione Centrale di Milano da un gruppo di cinque marocchini irregolari. Il ragazzo si era recato nel capoluogo lombardo per sostenere il test di preselezione di Professioni sanitarie presso l’Università degli Studi di Milano. Tre dei cinque aggressori sono già stati individuati grazie alle telecamere presenti, ed erano noti alle forze dell’ordine.


Il pestaggio e la rapina

Lo studente parte la sera del giorno precedente con un Intercity notte per Milano, arrivo in Centrale la mattina dopo alle 7. Fa colazione in un bar lì vicino e intorno alle 7.45 si dirige verso Città Studi, passando in un sottopassaggio vicino alla stazione per prendere la metropolitana. Jeans lunghi, maglietta bianca, zaino in spalla e cuffiette. È al telefono con il padre. All’improvviso un giovane a torso nudo aggredisce il ragazzo. Un pugno alla testa, poi lo blocca contro la parete. Si aggiungono altri quattro uomini. Anche loro iniziano a colpire la vittima. Gli strappano un orologio da 200 euro, una collana, l’orecchino. Il ragazzo prova a reagire ma, come si legge nel verbale della polizia, «soccombe dinanzi alla furia e alla superiorità numerica del branco». Il 19enne racconta: «Un altro nordafricano, sempre a torso nudo, più corpulento e senza scarpe, mi sferrava compi alla tempia e altre parti del corpo». Il ragazzo riesce poi a divincolarsi dalla presa e corre via. I cinque lo inseguono e lo raggiungono sulle scale di uscita del sottopassaggio. Due degli aggressori lo bloccano sulle scale e lo gettano sul pavimento. Poi prendono lo zaino e iniziano a prendere il suo contenuto: caricabatterie, profumo, dei pantaloncini. Intanto il ragazzo è ancora bersagliato da pugni e calci su tutto il corpo «ma anche morsi alle mani e alle braccia, di cui porto i segni», ha raccontato.


L’arresto degli aggressori

Dopo qualche minuto i cinque si danno alla fuga. Il 19enne insegue i due aggressori a torso nudo per tutta piazza Duca d’Aosta senza riuscire a raggiungerli. Nel frattempo però il padre, che – al telefono col figlio – ne ha sentito le urla, allerta le forze dell’ordine. Alla polizia basta mezza giornata per riconoscere dalle fotocamere e individuare tre dei responsabili. Si tratta del 19enne Aima Mcnew, il primo a colpire il coetaneo, del 33enne Salaheddine Wahbi e del 49enne Redouane Elasri. Tutti e tre irregolari provenienti dal Marocco, noti agli agenti perché soliti agire in gruppo vicino alle stazioni e già segnalati per reati contro il patrimonio. Prima di Milano avevano colpito in Piemonte, Emilia Romagna, Lazio e Sicilia. Eccetto il 33enne Wahbi, che però era stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentarsi tre volte alla settimana negli uffici del commissariato Mecenate. Obbligo mai rispettato. I tre aggressori sono ora nel Carcere di San Vittore. A confermare la loro identità lo stesso ragazzo, che nel frattempo aveva denunciato i fatti dopo aver terminato il test universitario. Uno dei tre indossava i pantaloncini sottratti al 19enne.

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