In Evidenza Governo MeloniRussiaSiria
FACT-CHECKINGIrlandaLGBTQ+Transgender

Il professore irlandese Enoch Burke non è stato arrestato «per non aver usato il pronome giusto con uno studente transgender»

10 Settembre 2024 - 14:34 Fact-checking Team
professore irlandese Enoch Burke arrestato studente transgender
professore irlandese Enoch Burke arrestato studente transgender
Non aveva rispettato l'ingiunzione del giudice che gli intimava di non avvicinarsi alla scuola

Circola online un video legato a una vicenda divenuta piuttosto nota nel Regno Unito. Un docente di una scuola irlandese è stato arrestato per la terza volta a settembre del 2024 per aver violato un’ingiunzione che gli impediva di avvicinarsi all’istituto da cui era stato sospeso dopo essersi rifiutato di chiamare uno studente con il pronome – they – da questi preferito. Quindi, è vero che il docente è stato arrestato, ma il motivo non è il rifiuto di usare il pronome richiesto.

Per chi ha fretta:

  • Si sostiene che un docente irlandese sia stato messo in carcere per essersi rifiutato di usare il pronome they per riferirsi a uno studente transgender.
  • In realtà, l’uomo è stato sospeso dalla scuola dove insegnava per questo rifiuto.
  • E messo in carcere per non aver rispettato l’ingiunzione del giudice che gli intimava di non avvicinarsi alla scuola, dove lui continuava a recarsi nonostante sia stato sospeso.

Analisi

Vediamo lo screenshot di uno dei post oggetto di verifica. Nella descrizione si legge: 

Onore al prof. Enoch Burke ARRESTATO per la terza volta, alla Wilson’s Hospital School in Irlanda, per la sua lotta alle ideologie transgender.
Si è rifiutato di rivolgersi a uno studente senza utilizzare il pronome “they” desiderato dal medesimo studente maschio che si autopercepisce trans.
Tu sei libero di affermare che sei Napoleone Bonaparte. Io sono libero di non crederci.
Combattere le follie LGBT ora e sempre‼️

La vicenda viene descritta nel post in maniera fuorviante.

Infatti, è vero che Enoch Burke è un docente che è stato incarcerato tre volte nell’ambito di una vicenda nata dal suo rifiuto di riferirsi a uno studente transgender con il pronome – they – da questi preferito. Ma non è questo il motivo per cui Burke è stato messo in carcere.

La sospensione non rispettata

Enoch Burke è stato sospeso dalla Wilson’s Hospital School, istituto dell’Irlanda centrale, nell’agosto 2022 dopo uno scontro pubblico con l’allora preside. L’insegnante, profondamente religioso, si era opposto all’uso del nuovo nome e del pronome they di uno studente che voleva cambiare genere. Tuttavia, nonostante la sospensione, Burke continuò a frequentare la scuola. A quel punto, il giudice emise un’ingiunzione che impediva a Burke di recarsi all’istituto.

L’ingiunzione del giudice: un ordine di non avvicinamento

Come riporta Sky News, fu la contravvenzione a quest’ingiunzione che portò alla prima incarcerazione di Burke nel settembre del 2022. Il giudice diede al docente la possibilità di venire rilasciato semplicemente promettendo che non si sarebbe avvicinato alla scuola. Ma Burke rifiutò questa possibilità, scegliendo di rimanere in carcere, poiché, sosteneva, ricevendo un pagamento dalla scuola si sentiva in dovere di insegnare. Burke era stato rilasciato con l’inizio delle vacanze estive del giugno 2024. All’inizio del nuovo anno scolastico si era puntualmente recato all’istituto, venendo così arrestato per la terza volta il 3 settembre 2024.

Conclusioni

La questione del pronome they dello studente transgender di cui il professore irlandese si è rifiutato di riconoscere l’identità di genere è centrale nella vicenda del suo arresto, ma non è il motivo per cui l’uomo è finito in carcere per tre volte. Infatti, è vero che il docente è stato arrestato, ma il motivo non è il rifiuto di usare il pronome richiesto dallo studente transgender, ma la violazione dell’ordine di non avvicinamento del giudice.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Meta per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Meta.

Leggi anche:

Articoli di FACT-CHECKING più letti