L’esordio di Alessandro Giuli da ministro alla Camera: «Nomine last minute di Sangiuliano? Per niente offeso ma saranno modificate»
All’esordio alla Camera da neo ministro della Cultura, Alessandro Giuli è intervenuto al question time su una interrogazione di Italia Viva sulla recente nomina di componenti della commissione ministeriale per la concessione di contributi per progetti cinematografici. Il ministro, che ha sostituito Gennaro Sangiuliano dopo le sue dimissioni per la vicenda Boccia – l’imprenditrice con cui aveva una relazione, che lo ha seguito in numerosi eventi da lui pagati ma alla quale è stata negata una nomina già promessa al ministero -, ha spiegato di non essersi sentito «affatto offeso dalle scelte fatte» da Sangiuliano. Giuli si riferiva alle nomine last minute firmate da Sangiuliano appena prima di lasciare il Mic. «Io per primo a poche ore dal mio insediamento mi sono posto alcuni degli interrogativi che voi adesso mi avete rivolto, traendone evidentemente conclusioni diverse», ha spiegato l’attuale ministro, «il decreto di nomina andrà perfezionato e verrà arricchito». Giuli ha sottolineato come la preoccupazione principale sia quella del non rispetto del criterio di parità di genere, e su quello interverrà sicuramente il suo dicastero nell’iter di perfezionamento del decreto. «Con il decreto ministeriale è stata disposta la nomina di 15 personalità e non 18 della commissione di esperti, 15 esperti di comprovata esperienza e curricula di alto livello: cito tra tutti quello di Paolo Mereghetti, tutt’altro che identificabile come cliente del ministro Sangiuliano», ha risposto in Aula Giuli, «gli interroganti, pur solerti nella ricerca di carenze di presunti criteri soggettivi dei 15 esperti designati, non abbiano al contrario tenuto a rilevare il mancato rispetto dell’equilibrio di genere, questo sì reale. È mio intendimento intervenire su tale profilo, trattandosi per altro di un criterio espressamente previsto ai fini della composizione della commissione di esperti».
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