Bologna, GdF sequestra diplomificio: 3mila euro in cambio di una promozione garantita
Diploma di maturità al modico costo di 6mila euro, la metà di questi dirottata a strutture affiliate in altre regioni che garantivano il passaggio dell’esame. Durante la mattina di mercoledì 11 settembre la Da Vinci School di Bologna, in via della Repubblica, è stata posta sotto sequestro e perquisita dalla Guardia di Finanza. La scuola di recupero anni scolastici, definita un vero e proprio diplomificio, aveva accumulato negli ultimi anni un giro d’affari di svariate centinaia di migliaia di euro. Sette persone sono state iscritte al registro degli indagati.
Affari per 280mila euro
Il meccanismo era abbastanza semplice. A fronte del pagamento di una salatissima iscrizione (si parla di cifre anche oltre i 5mila euro, contro ai 12,09 euro previsti dalla normativa per l’esame) i ragazzi prendevano parte durante l’anno alle lezioni nella struttura bolognese. Per l’esame, poi, la scuola dirottava gli studenti, insieme a una buona fetta della retta annuale, in due istituti paritari: uno a Fermo, nel sud delle Marche, e l’altro a Portici, in provincia di Napoli. Queste due, in cambio della ricca ricompensa, avrebbero garantito il passaggio della prova a prescindere dal grado di preparazione dei maturandi. Gli scambi di denaro fra le scuole avrebbero raggiunto i 280mila euro, ma è probabile che nel prosieguo delle indagini la cifra aumenti ulteriormente. la scuola in provincia di Napoli avrebbe ricevuto dal 2017 al 2023 circa 214mila euro, mentre quella marchigiana quasi 60mila euro. In cambio la promozione era assicurata al 100%.
Le indagini e il racconto degli studenti
Le operazioni del 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Bologna delle Fiamme Gialle sono iniziate stamattina, mercoledì 11 settembre. Una ventina di agenti ha perquisito per varie ore l’edificio di via della Repubblica. Sono sette le persone indagate con le accuse di associazione a delinquere finalizzata al falso e alla corruzione. La corruzione è riferita alla cospicua somma di denaro girata ai due istituti di spalla in cambio del diploma. Il falso, invece, sarebbe basato su attestazioni fittizie di alternanza scuola-lavoro, di presenza alle lezioni e di residenza o domicilio nelle zone dove si trovavano le due scuole. Questi moduli, firmati dagli studenti o dalle loro famiglie, erano compilati in un secondo momento. Gli indagati fanno capo sia alla Da Vinci School che alle due “succursali”. La Guardia di Finanza ha disposto anche il sequestro dei conti correnti dei sette e dell’immobile emiliano. A dare il via alle indagini sarebbe stato l’esposto della famiglia di uno studente. In questa erano segnalate la poca serietà nello svolgimento delle lezioni e degli esami così come altre situazioni alquanto anomale. Tra cui il fatto che nel modulo di iscrizione non era specificato che la sede dell’esame di maturità fosse in un’altra regione. Secondo quanto hanno rivelato i finanzieri, la Da Vinci School era sempre più diffusa tra i giovani e aveva aumentato i propri ricavi del 600% negli ultimi cinque anni.
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