Lecco, base jumper 33enne si schianta dopo il lancio da 1.200 metri: «Non si è aperta la vela della sua tuta alare»
Tragedia nel pomeriggio di ieri sui monti sopra Abbadia Lariana, in provincia di Lecco. Un base jumper americano di 33 anni si è schiantato al suolo ed è morto dopo essersi lanciata dalla vetta del Forcellino. È probabile che la vela della sua tuta alare non si sia aperta dopo il lancio da una quota di 1.280 metri, provocando lo schianto al suolo. Il corpo ormai senza vita di David Kimball è stato rinvenuto dai soccorritori circa due ore dopo in una zona boschiva sopra la località montana dei Piani Resinelli. La dinamica esatta di quanto avvenuto è comunque ancora in fase di ricostruzione. Sul luogo dell’incidente mortale sono interventi carabinieri, vigili del fuoco e 118, assieme al soccorso alpino della Delegazione Lariana. Dalle prime informazioni, sembra che il giovane americano fosse in compagnia di un gruppo di 4-5 persone al momento del lancio.
Le difficoltà e i precedenti
La vetta del Forcellino è rinomata per i base jumper di tutto il mondo, anche per lo spettacolare paesaggio della zona, tra cime, boschi e il lago di Como. Che comporta però anche delle oggettive criticità, come riporta un sito specializzato francese citato dal Corriere della Sera. «Le dimensioni sono simili alle Vuardes (pareti di Chamonix, ndr), ma la configurazione incassata rende l’uscita un po’ più tecnica e impegnativa. Tirare in alto per evitare sorprese tra il lago e l’autostrada». Solo pochi mesi fa un altro base jumper era morto in un lancio dalla stessa vetta fallito per una dinamica probabilmente molto simile: si chiamava Alessandro Fiorito ed era un ex pilota, istruttore di volo e alpinista esperto. Mentre pochi giorni prima, lo scorso febbraio, un altro base jumper romano era precipitato nel lago, dal quale era poi stato tratto in salvo senza gravi conseguenze.
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