Variety accusa Francis Ford Coppola di molestie sul set di Megalopolis. Lui fa causa per 15 milioni di dollari

Secondo gli avvocati del regista: «Ognuna di queste accuse era falsa e consapevolmente tale. Sono state fatte per danneggiare la reputazione di Coppola e causargli grave disagio emotivo. Quel danno è stato causato»

«Alcune persone sono creative. Pochissime persone sono geni creativi. Nel mondo del cinema, Francis Ford Coppola è un genio creativo. Alcune persone sono gelose e risentite del genio. Queste persone quindi denigrano e raccontano falsità consapevoli e sconsiderate su coloro di cui sono gelose», si apre così la denuncia (disponibile qui) del regista sei volte premio Oscar contro la rivista americana Variety. Affatto graditi dunque gli articoli nei quali veniva raccontato il backstage del suo ultimo lavoro, Megalopolis, nel quale il regista, sempre secondo le testimonianze riportate da Variety, avrebbe avuto atteggiamenti poco professionali nei confronti di diverse comparse, baciate, abbracciate e toccate contro la loro volontà. Articoli che ora potrebbero costare alla testata ben 15 milioni di dollari, è questa la cifra richiesta da Coppola a Variety Media LLC e ai giornalisti Brent Lang e Tatiana Siegel. Secondo gli avvocati del regista infatti «Ognuna di queste accuse era falsa e consapevolmente tale. Sono state fatte per danneggiare la reputazione di Coppola e causargli grave disagio emotivo. Quel danno è stato causato». Inoltre il documento solleva dubbi riguardo coloro i quali (diversi, alcuni sentiti da altre testate come The Guardian e Deadline) avrebbero rivelato dettagli della lavorazione del film, avendo tutti firmato un accordo di riservatezza, in America NDA (Non Disclosure Agreement), senza rispettarlo, rendendoli così, sempre secondo la parte di Coppola, poco credibili. In realtà la denuncia di Coppola a Variety arriva dopo quella di Lauren Pagone a Coppola, depositata due giorni fa presso la Corte Superiore della contea di Fulton in Georgia, e nella quale il regista viene accusato di aggressione civile e negligenza nel prevenire le molestie sessuali, in quella di denuncia si legge: «Alla querelante non è stata fornita alcuna clausola che spiegasse i dettagli per i contenuti sessuali e/o le linee guida sulla nudità sul set, né c’era alcuna descrizione di ciò che lei o altri attori avrebbero presto sperimentato sul set. A questo proposito, Pagone si rammarica anche della mancanza di coordinatori della privacy nella sede di Megalopolis», pare infatti a questo proposito che due coordinatori della privacy abbiano lavorato su Megalopolis, ma nessuno dei due era presente nelle scene incriminata, quella ambientata durante una festa decisamente spinta in un night club. Lauren Pagone, anche lei coinvolta nella scena, a Variety, che ha pubblicato un video della lavorazione di quell’inquadratura, in un’intervista ha dichiarato: «Ero sotto shock. Non mi aspettavo che mi baciasse e abbracciasse in quel modo. Sono stata colta di sorpresa. E posso dirvi che è venuto un paio di volte». Megalopolis, film già proiettato durante l’ultimo festival di Cannes, uscirà in sala il 27 settembre.


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