Omicidio di Viareggio, le sorelle di Said Malkound chiedono giustizia: «È stato ucciso come un animale»

Per la morte del 47enne marocchino è indagata Cinzia Dal Pino, incastrata dai filmati delle telecamere della zona

«Nemmeno un animale si uccide così». A parlare sono le sorelle di Said Malkoun, il 47enne di origine marocchina investito e ucciso a Viareggio da Cinzia Dal Pino, l’imprenditrice che aveva provato a derubare pochi minuti prima. In un’intervista a Chouf Tv, riportata dal Corriere Fiorentino, le tre donne chiedono giustizia, appellandosi alle autorità marocchine e a tutti i marocchini in Italia affinché sostengano la loro battaglia. «Mio fratello era in Italia da 24 anni – dice una delle sorelle di Said Malkoun – quella donna lo ha investito per quattro volte ed è andata via». «Said – continua il racconto all’emittente araba – è stato investito sul marciapiede. La donna, perciò, è salita con la sua auto con il chiaro intento di investire nostro fratello. Dopo di che si vede bene come scenda, si diriga verso Said, lo guardi con freddezza, risalga e se ne vada».


Le indagini su Cinzia Dal Pino

Le sorelle della vittima raccontano di aver visto il video della morte di Said Malkoun e di essere rimaste sconvolte. Nel filmato si vede il suv bianco della donna, una 65enne residente a Viareggio, schiacciare l’uomo contro una vetrina, poi muoversi indietro e di nuovo avanti sul suo corpo più volte, prima della fuga. Cinzia Dal Pino si trova ai domiciliari con l’accusa di aver ucciso volontariamente Said Malkoun per vendicarsi del furto della borsetta. La donna, che dopo aver investito il 47enne è fuggita senza prestare soccorso, sostiene che non era sua intenzione uccidere. Piuttosto, ha spiegato l’imprenditrice agli inquirenti, voleva fermarlo in seguito allo scippo della borsetta.


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