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Scontro Grillo-Conte, il garante vuole sfidare il leader in assemblea. E sfodera il “metodo Parmalat”

Secondo il Foglio il fondatore del Movimento 5 stelle ha scritto una lettera al comitato di garanzia di Fico e Raggi: non si fida del processo della costituente

L’ex premier Giuseppe Conte e il fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo sono ormai ai ferri corti. Così il garante ha deciso di iniziare a muovere le sue pedine e contare chi può appoggiarlo. Secondo quanto riporta il Foglio, che ha potuto visionare il documento, Grillo ha inviato una lettera al comitato di garanzia di cui fanno parte l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi e l’ex presidente della Camera Roberto Fico. Una mossa per allertare figure storiche del movimento e presentare loro i suoi dubbi sul processo decisionale all’interno dell’assemblea costituente che inizierà a ottobre. Un antipasto della sfida legale che è in procinto di scoppiare.

Il “metodo Parmalat”

Un ritorno al passato. A quegli attacchi dal palcoscenico alle grandi società e banche in crisi come Parmalat, Monte dei Paschi di Siena e Telecom. Un modo per far valere le ragioni dei soci minori sulla dirigenza. Questo perché Grillo ora teme di essere una voce solitaria nella maggioranza contiana. Per questo ha inviato una lettera al comitato di garanzia con Fico, Raggi e Laura Bottici. A loro chiede risposte «il prima possibile» non tanto sulle questioni del nome e del logo del partito o della regola del doppio mandato, quanto sul processo decisionale che Conte ha convocato per ottobre: l’assemblea costituente. Che dovrà decidere sulle 22mila proposte avanzate dagli iscritti al movimento.

I dubbi di Grillo

Il primo dubbio di Grillo riguarda il numero degli iscritti: quanti sono e come sono stati conteggiati? Saranno loro infatti che si esprimeranno, alla fine, sulle proposte presentate in assemblea. La perplessità, o più che altro il sospetto, è che siano stati disattivati migliaia di utenti non utilizzando come criterio solo l’ultimo accesso alle votazioni sulla nuova piattaforma. La platea di votanti potrebbe essere quindi del tutto a favore dell’attuale leader del Movimento, Giuseppe Conte, e per questo sarebbe manovrabile con più facilità dall’ex premier già in aperto contrasto con Grillo. Il garante vuole insomma sapere quanti fossero gli iscritti prima della scrematura e quanti siano quelli attuali. Inoltre, tra i militanti trecento verranno estratti per partecipare ai tavoli tematici che si suddivideranno le migliaia di proposte avanzate. Come avverrà il sorteggio e chi lo farà? È un altro dubbio. E poi, chi sceglierà l’ordine di priorità delle idee sottoposte all’assemblea e come verranno suddivisi i 300 tra tutti i tavoli? Sono questioni tecniche non banali da cui deriva il futuro del Movimento. Anche perché non è ancora chiaro se ai tavoli parteciperanno consulenti politici a supporto dei militanti: una possibile supervisione contiana di cui Grillo farebbe a meno.

La strategia

Il garante vuole insomma insinuare negli ingranaggi del movimento il seme del dubbio o, addirittura, del colpo di mano: hanno già deciso tutto, vi vogliono fregare, sarebbe il sottotesto dei dubbi avanzati al Comitato di garanzia. Insomma, i 300 militanti che parteciperanno ai tavoli e tutti i votanti potrebbero essere eterodiretti dalla corrente contiana. Infatti, si domanda Grillo: chi si occuperà di fare la sintesi sulle proposte? Come si deciderà su cosa votare e su cosa no? La mossa finale arriverà in assemblea: metterà tutti gli iscritti davanti a un aut aut. O lui o Conte. L’ipotesi di una futura scissione.

La lettera integrale di Grillo

Caro Giuseppe,

ti scrivo perché, a prescindere dalle nostre divergenze di opinioni, confido che entrambi riteniamo che il processo che condurrà al voto della prossima assemblea degli iscritti debba essere improntato a criteri che assicurino parità di accesso e partecipazione.

A tal fine vorrei chiederti alcuni chiarimenti, e in particolare:

  1. come saranno selezionati gli iscritti aventi diritto al voto, tenuto conto che l’iscrizione ha durata annuale e si rinnova automaticamente in caso di “login” e “altra attività partecipativa stabilita dal Comitato di Garanzia”. Quanto a questa seconda modalità di rinnovo, ho appreso che, su indicazione del Comitato di Garanzia, hai fatto inviare una comunicazione agli iscritti – suppongo solo quelli che non hanno fatto “login” nell’ultimo anno –per individuare coloro che hanno inteso rinnovare l’iscrizione. Al fine di valutare l’adeguatezza di questo metodo, vorrei capire meglio come si è svolta questa consultazione, avuto particolare riguardo alla data in cui è stata fatta, al termine che è stato concesso agli iscritti e all’informativa che ne è stata data sugli altri canali di comunicazione del movimento;
  2. senza pregiudizio di quanto sopra, una volta concluso il processo di determinazione degli iscritti, ti chiederei di volermi informare del suo risultato, vale a dire: la differenza fra gli iscritti prima e dopo la consultazione;
  3. quali esponenti del movimento hanno accesso all’anagrafica degli iscritti e quali di questi hanno il diritto di inviare loro comunicazioni e proposte. In proposito, ti anticipo che ritengo che fra questi debbano in ogni caso rientrare i principali organi dell’associazione, a cominciare dal sottoscritto;
  4. hai dichiarato pubblicamente che sulle proposte pervenute, che apprendo essere oltre ventimila, bisognerà stabilire un “ordine di priorità”. Chi stabilirà questo ordine di priorità? E come?
  5. hai poi parlato di una seconda fase, quella del “confronto deliberativo” fra 300 iscritti selezionati casualmente. Come avviene esattamente questa selezione casuale? Con sorteggio fra tutti gli iscritti o fra una selezione di iscritti, e in tal caso fatta da chi? Come viene svolto materialmente il sorteggio? I 300 sorteggiati discuteranno poi tutte le proposte pervenute o solo una parte di esse? Le proposte saranno ripartite fra gruppi di discussione più piccoli? In caso di selezione e/o ripartizione delle proposte, chi stabilisce la selezione e/o la ripartizione?
  6. una volta conclusa la seconda fase, dovrà essere predisposto un documento che sintetizzerà le varie proposte risolutive, che sarà poi presentato all’assemblea. Chi predisporrà materialmente questo documento? Tutti 300 sorteggiati, solo una parte di essi, oppure un ufficio che si farà carico di tale sintesi?

Tenuto conto che queste mie richieste di chiarimento si riferiscono a un processo che è già in corso, ti sarei grato se volessi rispondermi con cortese sollecitudine. Metto anche in copia il Comitato di Garanzia, con cui condivido la responsabilità di verificare la correttezza di quanto sopra.

Molti cordiali saluti,

Beppe

dal blog beppegrillo.it

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