Cure «alternative» per bimbo malato di tumore: arrestati tre finiti medici. Uno aveva minacciato Burioni

Uno dei truffatori si sarebbe spinto fino a minacciare anche il medico oncologo che stava seguendo il bambino della coppia

Le forze dell’ordine hanno arrestato tre persone, un uomo e due donne, coinvolte in una serie di truffe legate a presunte cure alternative che, invece di aiutare, hanno peggiorato le condizioni di salute di un bambino malato di tumore. I tre – una 40enne, una 39enne e un 46enne – sono ora agli arresti domiciliari a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brescia. Le accuse a loro carico sono: tentata estorsione, sostituzione di persona, esercizio abusivo della professione medica, truffa e lesioni personali. Tutto è iniziato nel giugno del 2023, quando una coppia di genitori, disperati per le condizioni del figlio di due anni affetto da un tumore, si è lasciata convincere ad abbandonare le terapie tradizionali per affidarsi a una «cura alternativa» proposta dai tre arrestati.


La storia dei genitori

La presunta terapia consisteva in un trattamento a distanza, gestito da una figura non identificata all’estero, che avrebbe utilizzato un macchinario situato negli Stati Uniti basato sulla fisica quantistica e campi magnetici. Inizialmente, la coppia era stata persuasa che questo approccio alternativo avrebbe potuto guarire il loro bambino, ma con il passare del tempo le condizioni del piccolo non solo non sono migliorate, bensì peggiorate. Realizzando l’errore, i genitori hanno deciso di interrompere il trattamento e tornare alle cure convenzionali. Nonostante i tre sedicenti guaritori non fossero medici, avevano instaurato un rapporto di fiducia – seppur truffaldino – con la famiglia, sfruttando la vulnerabilità dei genitori promettendo loro false speranze.


Le minacce dei finti medici a Burioni

Uno dei truffatori si sarebbe spinto fino a minacciare il medico oncologo che stava seguendo il bambino della coppia. Minacce che non sembrano essere un caso isolato. La questione, infatti, ha richiamato l’attenzione anche del virologo Roberto Burioni che sui social ha commentato l’arresto facendo riferimento a vecchi episodi che lo hanno toccato da vicino. «Vi ricordate quello che mi voleva togliere di mezzo? E vi ricordate della sua compagna che mi voleva fare le diagnosi a distanza con il macchinario segreto? Li hanno arrestati entrambi», ha scritto il noto virologo sui suoi social.

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