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Frontex, -39% gli arrivi dei migranti in Europa nel 2024. Le nuove rotte passano per l’Est

13 Settembre 2024 - 13:38 Filippo di Chio
migranti frontex mediterraneo
migranti frontex mediterraneo
Una riduzione non tanto dovuta a uno spegnimento "naturale" della rotta, bensì a «misure preventive adottate dalle autorità tunisine, libiche e turche»

Da gennaio ad agosto 2024 sono diminuiti drasticamente gli attraversamenti irregolari delle frontiere dell’Unione europea, calando del 39% rispetto all’anno passato. È quanto emerge dai dati preliminari che l’agenzia comunitaria Frontex ha pubblicato nella mattina di venerdì 13 settembre. I numeri del fenomeno si attesterebbero poco al di sotto dei 140mila singoli passaggi, tenendo però conto che un individuo può attraversare il confine più volte in luoghi diversi. I principali Paesi di provenienza sono Siria, Mali e Afghanistan.

Sempre meno nel Mediterraneo centrale

Per i primi due terzi del 2024 sembrerebbero dunque in calo i flussi migratori che da decenni premono sui confini degli stati europei. Gli attraversamenti sono maggiormente diminuiti lungo le rotte che attraversano i Balcani occidentali e il Mediterraneo centrale (rispettivamente -77% e -64%). Una tendenza che avevano già iniziato a manifestare durante gli scorsi rilevamenti compiuti dall’agenzia frontaliera. Il motivo, spiega Frontex, è che «i flussi migratori sono stati ridotti», assestandosi per il Mediterraneo centrale a 41.250 passaggi irregolari. Una riduzione non tanto dovuta a uno spegnimento “naturale” della rotta, bensì a «misure preventive adottate dalle autorità tunisine, libiche e turche». Oltre che agli accordi «firmati dall’UE e dai singoli Stati membri con i principali Paesi di ultima partenza». Nonostante ciò, la rotta che passa per il Mediterraneo centrale rimane la più attiva. Seguita da vicino – 37mila ingressi – dal Mediterraneo orientale. Dove però il trend è in netto aumento, +39%.

La mappa di tutte le principali rotte di ingresso nell’Ue (fonte: Frontex)

Sempre di più attraverso le Canarie e i confini orientali

L’aumento della pressione migratoria dalla Turchia ha permesso a «gruppi di contrabbandieri e reti criminali» di sfruttare nuove modalità di guadagno e «massimizzare i profitti». Con una innovazione di metodo: per raggiungere le coste delle isole greche non usano più gommoni ma motoscafi, più difficili da individuare. Sempre più persone, poi, entrano in territorio europeo tramite l’Africa occidentale e il Confine con la Polonia e i Paesi Baltici. Alla fine di agosto, le Isole Canarie avevano registrato ingressi per 25mila persone, un aumento del 123% rispetto a un anno fa. Un incremento senza precedenti è anche quello che caratterizza tutti quei Paesi che sono direttamente prospicienti l’area d’influenza russa. Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia: un lunghissimo confine terrestre che nei primi otto mesi di quest’anno è stato oltrepassato da 11.270 persone (+193% rispetto al 2023). Crescita anche nella rotta della Manica: +13% e 41mila passaggi registrati.

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