San Siro, Inter e Milan dicono no alla ristrutturazione. Cresce l’ipotesi di un nuovo stadio condiviso accanto al Meazza

Le parole del sindaco Giuseppe Sala al termine del vertice a Palazzo Marino: «Ho chiesto alle squadre di tornare con un progetto a breve termine». Barbara Berlusconi: «Commedia umiliante»

La discussione sul futuro di San Siro fa un salto indietro di cinque anni. Nell’incontro di oggi a Palazzo Marino, Inter e Milan hanno comunicato al Comune che non hanno alcuna intenzione di ristrutturare la Scala del calcio. Piuttosto, si può pensare di costruire un nuovo impianto, sempre nella stessa area, gestito da entrambi i club. Si tratta di un annuncio per certi versi inaspettato, soprattutto dopo che l’entrata in scena di WeBuild – il colosso delle costruzioni al lavoro, tra le altre cose, sul ponte sullo stretto di Messina – aveva riacceso le speranze di vedere il Meazza ristrutturato e tirato a lucido. «Dopo lunghe analisi, Inter e Milan sono arrivate alla conclusione che San Siro non è ristrutturabile, o perlomeno non lo è a costi accessibili, e quindi non considerano questa ipotesi, come si era pensato negli ultimi mesi, fattibile», ha annunciato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al termine del vertice sul futuro del Meazza.


Un nuovo stadio per Inter e Milan

L’idea di costruire un nuovo stadio nell’area di San Siro risale in realtà al 2019, con un progetto che prevedeva anche l’abbattimento del vecchio impianto. Dopo che la Soprintendenza ha posto il vincolo storico sul Meazza, le strade di Inter e Milan si sono separate. I nerazzurri hanno virato verso Rozzano, a Sud della città, per costruire un nuovo stadio di proprietà. Mentre il club rossonero ha acquistato un terreno a San Donato, sempre nell’hinterland del capoluogo lombardo. Il Comune ha fatto di tutto per provare a convincere i due club a tornare sui propri passi e non abbandonare la città, sperando che potessero riprendere in considerazione l’idea di ristrutturare San Siro. Il ripensamento, alla fine, c’è stato solo in parte. Con i due club che hanno proposto di tornare all’idea lanciata nel 2019, ovvero l’ipotesi di costruire un nuovo e unico stadio, sempre nell’area di San Siro.


Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, 6 giugno 2023 (ANSA/Mourad Balti Touati)

Sala: «Ho chiesto un progetto a breve termine»

«Vedendola in positivo, possiamo dire che non si riparte da zero ma da una serie di atti già fatti e da un’espressione precisa del volere del Consiglio comunale», ha detto ancora Sala al termine del vertice a Palazzo Marino con Inter e Milan. «Per fare tutto ciò – ha aggiunto il sindaco – le squadre ci devono presentare un progetto abbastanza a breve termine, che contiene il nuovo stadio e una rifunzionalizzazione di San Siro, di cui non posso anticipare nulla al momento perché ci stanno lavorando. Ma su questo i club hanno mostrato grande disponibilità».

Le richieste delle squadre (e quelle del Comune)

Affinché si sblocchi una volta per tutte il dossier San Siro, Sala fa sapere di aver fatto un’unica richiesta a Inter e Milan. «Per avviare operativamente le procedure, spero in termini definitivi, ho bisogno della conferma che quella sarà l’unica ipotesi per loro che rimarrà in campo», ha detto il primo cittadino, riferendosi all’intenzione di costruire un nuovo stadio nel quartiere San Siro. Per quanto riguarda le squadre, sono tre le richieste avanzate al Comune di Milano: Primo: sapere qual è il valore di San Siro e delle aree su cui sorgerà il nuovo stadio. Secondo: «capire in dettaglio quanto e come incide il vincolo della sovrintendenza» sul Meazza. E infine: definire come e quando i due club potranno diventare proprietari dello stadio e dell’area sul quale sorge.

Barbara Berlusconi: «Commedia umiliante»

Nel frattempo, a intervenire è anche Barbara Berlusconi, che al telefono con l’Ansa commenta: «La vicenda dello stadio è umiliante per una città come Milano, simbolo di modernità, innovazione e che ha sempre precorso i tempi. Una commedia all’italiana vera e propria fatta appositamente per non decidere nulla». A proposito del vertice di oggi a Palazzo Marino, la figlia dell’ex premier aggiunge: «Sono stati persi mesi per constatare l’ovvio: cioè il fatto che San Siro non è di fatto ristrutturabile, perché gli eventuali costi sono insostenibili e molto lontani dalla cifra che era stata presentata. Siamo tornati alla proposta del 2019».

In copertina: Lo stadio San Siro, a Milano (ANSA/Mourad Balti Touati)

Leggi anche: