Il deputato Enrico Costa molla Carlo Calenda: «Non seguirò Azione nel campo largo»

L’addio al partito: «Proseguirò le mie battaglie garantiste con la stessa passione». Il giorno prima avrebbe incontrato il leader forzista Tajani

«Se in tre regioni al voto su tre Azione si schiera con il campo largo, è difficile definirla ‘terza’ e al centro» quindi  «da liberale, che ha ottenuto, insieme ad Azione e a Calenda, tanti risultati garantisti sulla giustizia (contrastati dal campo largo), non condivido, ma rispetto questo percorso, che non seguirò. Di certo proseguirò le mie battaglie garantiste con la stessa intensità e passione». Con queste parole rilasciate all’Ansa il deputato Enrico Costa annuncia l’addio al partito di Carlo Calenda. L’abbandono di Azione era un’ipotesi che circolava da tempo. Costa ieri avrebbe incontrato il leader di Forza Italia Antonio Tajani.


«Sono stato il primo deputato ad aderire ad Azione e provo un sincero affetto verso Carlo Calenda, ma non posso dimenticare che Azione è nata in contrasto alla nascita del Governo Conte-bis – spiega Costa -. È stato un percorso comune di persone provenienti da aree diverse in una posizione terza, di centro, alternativa a quel Governo composto da sinistra estrema, Pd, M5s e Italia Viva. Il Terzo Polo ha avuto un grande successo alle elezioni del 2022, e la sua rottura ha portato alla frantumazione di quest’area portandola a non superare lo sbarramento. Ora, se in tre regioni al voto su tre Azione si schiera con il campo largo, è difficile definirla ‘terza’ e al centro». «A me pare – conclude Costa – che si preferisca sacrificare le figure e le storie liberali con cui si è fatta tanta strada insieme sull’altare di un’alleanza non solo con la sinistra, ma addirittura con M5S».


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