Sangiuliano e l’esposto non ancora presentato contro Maria Rosaria Boccia: «Così i messaggi di Meloni possono finire sui giornali»
Dov’è finito l’esposto promesso dall’ex ministro Gennaro Sangiuliano nei confronti di Maria Rosaria Boccia? A Roma, in procura, non c’è traccia dell’atto annunciato a più riprese dal giornalista Rai e dal suo avvocato Silverio Sica. Il reato ipotizzato era quello di tentata estorsione oltre che violazione della privacy. Ma intanto sulla vicenda è calato il silenzio. Sul quale c’è chi avanza una possibile spiegazione: Boccia oggi non può mostrare i messaggi perché incorrerebbe in un reato. Ma se il suo cellulare venisse sequestrato per un’indagine sulla non-consigliera, un magistrato potrebbe avere accesso ai messaggi. A tutti i messaggi. Anche a quelli che Sangiuliano potrebbe aver scambiato con Giorgia e Arianna Meloni. E che potrebbero quindi finire sui giornali.
L’esposto fantasma
L’esposto fantasma avrebbe dovuto contenere tutte le accuse dell’ex ministro all’imprenditrice e influencer. Ovvero i tentativi di accreditarsi con altri ministri (il caso Lollobrigida rimane sempre sul tavolo). E quelli di arricchire il curriculum. Ma, spiega il Corriere della Sera, dell’esposto oggi non c’è traccia a piazzale Clodio. E nemmeno a Torre Annunziata, dove potrebbe essere presentato in base alla residenza di Boccia, scrive Il Foglio. Per questo c’è chi ipotizza una frenata che arriva direttamente da Palazzo Chigi. Dopo che Boccia ha detto che è stata la sorella della premier a far strappare la sua nomina a Consigliera Grandi Eventi. Ma, è il ragionamento, se si indaga su Boccia si può arrivare al sequestro del suo cellulare. E quando l’inchiesta sarà finita il segreto cadrà. Chi può garantire che i messaggi non finiscano sui giornali?
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