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L’agricoltore che distrugge il noccioleto del politico: «L’ho fatto perché lui è ricco e io povero»

14 Settembre 2024 - 08:12 Alba Romano
giovanni romello alberto cirio distruzione noccioleto
giovanni romello alberto cirio distruzione noccioleto
Giovanni Romello ha sradicato duecento piantine da un campo del governatore Alberto Cirio. Ora spiega perché lo ha fatto

L’agricoltore Giovanni Romello è noto come il killer delle barbatelle. Il 60enne di Cherasco in provincia di Cuneo è a processo per aver danneggiato il noccioleto del politico Alberto Cirio, governatore del Piemonte. «L’ho fatto perché lui è ricco e io sono povero», dice oggi a La Stampa. Tutto è accaduto la notte del primo aprile 2023. Ha sradicato e tagliato con le cesoie le pianticelle di nocciole appena messe a dimora. E lo ha fatto pochi giorni prima di un incontro tra Cirio e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per l’inaugurazione dell’autostrada Asti-Cuneo. Per questo l’indagine è stata seguita dalla Digos e dai carabinieri. I quali alla fine si sono accorti che il terrorismo non c’entrava nulla.

La confessione

«Sono stato uno scemo, non so che cosa mi sia preso quella notte. Ero arrabbiato con il mondo. Sono andato nel campo di Cirio e gli ho tagliato le piante di nocciole, altre le ho strappate. Non mi sono accorto di averne danneggiate tante, duecento come hanno scritto i carabinieri, perché non mi faceva male la schiena e sono andato avanti», dice oggi in quella che sembra proprio una confessione. Lo ha fatto, dice, «perché lui ha i soldi e io no. Quel campo per lui è un passatempo, un hobby. Io vivo di agricoltura da quando sono piccolo. Non ho altro oltre la terra». Quella sera, dice, «avevo la luna storta: sono uscito e sono andato lì, in quel terreno. Comunque adesso ho risarcito: mi sono affidato agli avvocati e so che hanno risolto. Be’, spero di non andare in galera. In ogni caso ne pagherò le conseguenze. Vedremo. Se mi mette sul giornale penseranno che questa storia è una comica. Sono stato uno scemo».

Il voto

Romello fa sapere di aver regolato i conti con Cirio: «Ho pagato i danni. Lui è stato abbastanza bravo con me perché mi ha fatto pagare di meno di quello che gli ho combinato. Sa, una cosa così ti può ritardare di un anno il raccolto. In più mi ha anche perdonato». Ma alle elezioni regionali non lo ha mica votato: «No, per la miseria. Lui mi ha perdonato e io non l’ho votato. Mah… Ognuno ha le sue idee, ma devo ammettere che è un bravo politico. Ci sa fare con la gente».

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