Il mistero del politico e della sua amante sorpresi a fare sesso dai vigili nella pineta di Ostia

Dopo l’identificazione nessuna sanzione. Nonostante l’accesso in area vincolata e gli atti osceni in luogo pubblico. La difesa di Falconi, presidente X Municipio

Un’auto parcheggiata in un’area vincolata. Lontana da occhi indiscreti. E due agenti della polizia locale di Roma che si fermano a identificarla. Trovando nella vettura un politico in vista. Sorpreso in atteggiamenti intimi con una donna. Comincia così il mistero della pineta di Ostia, “polmone verde” della Capitale ma anche luogo ideale per “infrattarsi”, come si dice da queste parti. Quando lo fanno gli adolescenti di solito vengono rimandati a casa con tanto di ramanzina. Dopo l’identificazione, invece, i vigili non hanno proceduto alla sanzione. Per aver violato il divieto di accesso e per gli atti osceni in luogo pubblico. E poi hanno lasciato andare entrambi. Anche se, spiega oggi Il Messaggero, sono ancora in tempo per redigere il verbale. Anche per evitare l’accusa di omissione di atti d’ufficio.


Il politico e la pineta

I fatti risalirebbero a una decina di giorni fa. Gli agenti avrebbero soltanto redarguito l’uomo: «Si ricomponga e vada via». Ma intanto le voci hanno cominciato a correre. E il sexygate è finito a Roma. Con tanto di ultimatum lanciato dal Campidoglio al litorale. Mentre sui social network girano le foto dei due presunti amanti. Il presidente del X Municipio Mario Falconi ha smentito il suo coinvolgimento. Così come una liaison sentimentale con la donna. Che però sarebbe transitata spesso – e senza alcuna autorizzazione – negli uffici istituzionali in via Claudio. A Canaledieci.it dice: «Dicono che sarei stato sorpreso da organi delle forze dell’ordine in atteggiamenti amorosi nella pineta che si trova a due passi da casa mia all’Infernetto dove, tra l’altro, possiedo una villetta con quattro camere da letto».


La difesa di Falconi

E ancora: «Certo quando ero un giovane ventenne come molti altri miei coetanei in pineta ci andavo in compagnia, ma smisi quando fui a un passo dall’essere vittima di un’aggressione insieme alla compagna che era con me. Stiamo parlando di menzogne, per non dire di peggio, cose sconcertanti, assolutamente prive di fondamento ed è per questo che già oggi pomeriggio incontrerò il mio avvocato per presentare eventuali querele per diffamazione». A Ostia però si parla anche di una persona che sarebbe la sua segretaria ma senza alcun incarico ufficiale. Che però avrebbe utilizzato computer e telefoni del municipio. Tanto che l’associazione Labur ha presentato un accesso agli atti del Segretariato per accertare la sua posizione.

La segretaria non ufficiale

Anche qui Falconi, vedovo, replica nel merito: «Si fanno delle illazioni pesanti e pretestuose. La persona cui si fa riferimento non ha alcun incarico, non è retribuita, non partecipa a riunioni di giunta o quant’altro e ha un suo lavoro che la tiene, tra l’altro, molto impegnata. Non ha partecipato a nessun incontro istituzionale e neppure quello con presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché in quella circostanza fui accompagnato dalla capo segreteria». L’edizione romana del Corriere della Sera dice che la donna in questione è Alessandra Colonnese, separata, segretaria del circolo del Partito Democratico a Ostia.

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