Le indagini sul chirurgo del Papa: il cellulare lo incastra. Assente in 29 operazioni, ma i colleghi certificavano il contrario

Sei colleghi chirurghi sono accusati di aver collaborato alla falsificazione dei registri

Emergono nuovi dettagli sul caso di Sergio Alfieri, il chirurgo noto per aver operato Papa Francesco, finito al centro di un’inchiesta che dallo scorso anno travolge il Policlinico Gemelli di Roma. La pm ha chiuso le indagini a suo carico e a quello dei colleghi complici. Le accuse contro il medico del Papa sono gravi. In almeno 29 occasioni non si sarebbe trovato in sala operatoria durante interventi che, secondo i registri ospedalieri, avrebbe dovuto eseguire personalmente. Alfieri, riferisce la Repubblica, risultava altrove: partecipava a congressi, era in viaggio in aereo o semplicemente lontano dall’ospedale. Le indagini sono state avviate dopo la denuncia presentata a febbraio 2023 da una paziente. Insospettita dal fatto di non essere stata operata dal rinomato chirurgo nonostante il suo nome comparisse nei registri.


La falsificazione delle entrate e delle uscite

Da quel momento, i carabinieri hanno iniziato a verificare gli ingressi in ospedale di Alfieri, incrociando i dati del badge e i tabulati telefonici. Il risultato è stato chiaro: in 29 casi, il chirurgo risulta assente dal Gemelli durante interventi in cui era registrato come presente. Esemplare è quanto emerso il 25 agosto 2022. Alfieri avrebbe dovuto operare dalle 18.12 alle 19.25, ma in realtà aveva timbrato l’uscita alle 18.04. Alle 19.51 il suo telefono agganciava una cella a Castiglione della Pescaia, a oltre 200 chilometri dall’ospedale. In un’altra occasione, il 10 ottobre dello stesso anno, Alfieri risultava in sala operatoria, ma era in realtà a un congresso medico all’hotel Rome Cavalieri.


I tabulati telefonici

Oppure quando il 17 settembre, Alfieri risultava impegnato in quattro operazioni, ma i tabulati telefonici lo collocavano a Milano, dove si stava imbarcando su un treno per Roma. Nonostante queste assenze, i registri operatori attestavano falsamente la sua presenza, spesso con l’aiuto di colleghi compiacenti. Sei chirurghi – Davide de Sio, Claudio Fiorillo, Fabio Longo, Roberta Menghi, Valerio Papa e Fausto Rosa – sono stati infatti accusati di aver collaborato alla falsificazione dei registri. Certificando la presenza di Alfieri quando era altrove in almeno 16 occasioni.

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