Dal futuro del Green Deal all’eredità di Gentiloni: gli appuntamenti del «Festival di Open» dedicati all’Europa

Sabato 21 settembre il commissario uscente all’Economia sarà intervistato sul palco di Parma. Mentre domenica 22 si discuterà del futuro delle politiche green europee

In che direzione sta andando l’Europa? Ha ragione Mario Draghi nel dire che o si cambia o si prospetta «una lunga agonia»? E ancora: che fine farà l’ambizioso progetto del Green Deal per rivoluzionare l’economia del Vecchio Continente e azzerare le emissioni? Queste sono solo alcune delle domande che saranno affrontate nel corso della seconda edizione del Festival di Open, in programma dal 20 al 22 settembre a Parma. Tre giorni di talk, interviste e dibattiti in cui non mancheranno anche occasioni di confronto sul futuro dell’Europa. Specialmente ora che Ursula von der Leyen, fresca di riconferma, è al lavoro per ultimare la composizione della nuova squadra di commissari e definire le priorità politiche dei prossimi cinque anni.


L’intervista a Paolo Gentiloni

Saranno due i momenti del Festival di Open in cui si parlerà più nel dettaglio di Europa. Il primo appuntamento è per sabato 21 settembre alle 17, quando a salire sul palco sarà Paolo Gentiloni, commissario europeo uscente all’Economia, intervistato dalla vicedirettrice di Open Sara Menafra. La presenza dell’ex premier a Parma sarà un’occasione per tirare le somme di quanto è stato fatto da Bruxelles nel corso dell’ultima legislatura, a partire dalla riforma del Patto di Stabilità, ma anche per discutere della manovra economica del governo italiano e del suo rapporto con Elly Schlein.


Il futuro del Green Deal

Il secondo appuntamento a sfondo europeo è il panel Che fine farà il Green Deal?, in programma domenica 22 settembre alle ore 11:00. Le elezioni dello scorso giugno hanno ridimensionato l’influenza dei partiti ambientalisti, che hanno deciso di entrare in maggioranza e sostenere Ursula von der Leyen proprio per scongiurare eventuali passi indietro sugli ambiziosi provvedimenti approvati nell’ultima legislatura. A questo punto Bruxelles ha una decisione da prendere: continuerà a spingere l’acceleratore sulle politiche verdi (magari approvando un nuovo programma di debito comune per finanziare tutte le misure necessarie) oppure rimetterà in discussione la strategia di sviluppo messa a punto solo pochi anni fa? Ne discuteranno sul palco di Parma Enrico Giovannini, ex ministro delle Infrastrutture durante il governo Draghi, Angelo Bonelli, deputato e portavoce di Europa Verde, e Davide Panzeri, responsabile politiche europee del think tank Ecco.

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